Caso Durigon, parte della maggioranza parlamentare pronta a sfiduciare in Aula il leghista

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Nella Lega scoppia la grana Durigon.

La proposta del sottosegretario all’Economia di reintitolare al fratello del duce, Arnaldo Mussolini, il parco di Latina attualmente dedicato a Falcone e Borsellino, da giorni è al centro delle polemiche. Ma ora una parte della maggioranza parlamentare è pronta a sfiduciare in Aula il leghista.

Il caso – “Intollerabile ciò che ha detto – l’affondo del ministro pentastellato Stefano Patuanelli -, credo che non sia compatibile con la sua permanenza al governo”. Durissimo anche il segretario del Pd Enrico Letta: “Starebbe a lui fare un passo indietro. Per quanto ci riguarda faremo il possibile perché questo avvenga”. “Ci aspettavamo delle scuse mai arrivate: a questo punto dovrebbe fare un passo di lato”, dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Mentre per ora da Palazzo Chigi sulla vicenda si limitano a un “no comment”.

A chiedere le dimissioni dell’ex sindacalista Ugl, Claudio Durigon, ormai sono diverse forze politiche: dai Cinque Stelle al Pd passando per Leu, ma anche – a titolo individuale – il deputato di Forza Italia Elio Vito. “Voterò la mozione di sfiducia a Durigon presentata dal M5S. L’antifascismo è un valore fondante”, ha detto. Nessun commento dalla Lega, una scelta deliberata, come spiegano fonti del partito, per non alimentare una polemica definita “strumentale”. Il messaggio all’esterno è che il ruolo del sottosegretario non è in discussione.

Quanto al diretto interessato preferisce non aggiungere nulla (“Falcone e Borsellino meritano molto di più di un parco”, però “penso che le radici della città di Latina non debbano essere cancellate”, aveva twittato qualche giorno fa).