CASO SIFFREDI / Il magazine MOW pubblica video esclusivi e il reportage fotodocumentato nel 2023 della “Hard Academy” oggetto d’inchiesta in TV: ma davvero a Le Iene non controllano le fonti giornalistiche delle notizie, nemmeno digitando su Google?
Milano – Si complica il caso mediatico delle accuse contro Rocco Siffredi da parte del popolare programma televisivo Le Iene: a poche ore dalla messa in onda dell’ultima puntata dell’inchiesta della giornalista Roberta Rei, il magazine MOW (mowmag.com) pubblica in esclusiva alcuni video inediti, che sembrano confutare buona parte delle affermazioni trasmesse dalla tv nazionale Mediaset: si tratta di alcuni video dai backstage della “Siffredi Hard Academy 2023”, che è stata oggetto delle accuse di presunte violenze fisiche e psicologiche, durante l’ultima puntata del programma televisivo.
In uno dei filmati pubblicati in esclusiva viene ripreso l’inizio delle registrazioni, in cui l’ex attore, regista e produttore di Cinema per adulti si spende in un discorso che lascia ben poco di sottinteso all’immaginazione: “Siete tutte maggiorenni e consenzienti. Voi sapete che siete qui in un’accademia, ma di natura p*rnografica?”, pronuncia Siffredi, mentre le partecipanti al corso rispondono: “Sì”.” “Quindi – riprende Rocco Siffredi – “Scene esplicite che andranno su qualunque tipo di sito, perché io non posso controllare dove andrà a finire questa roba, dopo che è stata pubblicata sul mio e sui vostri profili (di Onlyfans)”. Una notevole discrepanza, documentata in video, circa le informazioni che sono state trasmesse nell’ultimo capitolo della lunga inchiesta televisiva.
Mentre, in un altro filmato in possesso esclusivo della testata lifestyle del gruppo AM Network e relativo alla consegna dei diplomi di fine corso, si vede Rocco Siffredi affermare in diretta web che i contenuti girati durante la settimana a Budapest saranno in vendita, per l’eventuale l’acquisto da parte degli utenti, esplicitamente sui profili personali Onlyfans di ciascuna delle ragazze che hanno partecipato, quando invece nel racconto trasmesso in TV appare che le studentesse non ricevessero alcuni corrispettivo in termini di guadagni per le proprie finanze.
E, in un altro documento video esclusivo del giornale, Rocco Siffredi e la “coach” Gaia On Top illustrano alle ragazze l’importanza del consenso preventivo per poter approcciare il partner durante eventuali pratiche sessuali di fronte alla telecamera: assolutamente in maniera consensuale e concordando prima quali pratiche sono gradite così da “non creare incomprensioni”, afferma a viva voce Siffredi. Da notare che il corso a Budapest nel 2023, raccontato in televisione nel servizio de Le Iene, era totalmente riservato alle sole studentesse: per cui il consenso da concordare e quali pratiche sessuali è una richiesta che anche le studentesse sono invitate a rivolgere sempre, ovviamente alla propria ed eventuale controparte maschile.
Come evidenzia il magazine di AM Network, la critica esplicita da parte dei telespettatori per la trasmissione televisiva è circa la modalità, ben poco giornalistica, con cui è stata sviluppata l’inchiesta sulla TV nazionale. Infatti la testata giornalistica MOW (mowmag.com), già il 4 luglio di due anni fa, documentava, con un’attenta cronaca, tutti i dettagli del corso oggetto dell’inchiesta, tramite un approfondito reportage e un’ampia documentazione fotografica.
Pare quindi alquanto singolare che, la giornalista professionista Roberta Rei, ovvero l’autrice materiale della corposa inchiesta prodotta per il programma Le Iene, non abbia nemmeno eseguito una semplice ricerca online su Google. Digitando infatti le semplici parole “Academy Femminile 2023” all’interno del popolarissimo motore di ricerca sul Web, compare, come primo risultato e come principale fonte giornalistica, proprio il reportage eseguito da MOW (mowmag.com) in esclusiva.
La testata giornalistica digitale aveva infatti inviato un proprio membro della redazione a documentare le attività del progetto riservato alle ragazze di Onlyfans: un reportage dettagliato ed esclusivo, in cui è fotodocumentato già nel 2023, ciò che nel 2025 il servizio delle Iene ha illustrato solo a voce e con accuse di soprusi e violenze.
Nel reportage che è fonte giornalistica si raccontava in dettaglio della quindicina di ragazze partecipanti, compresi i nomi di personaggi già noti in TV e sui social network italiani, come ad esempio la ex collegiale Maria Sofia Federico e l’influencer da milioni di follower Alex Mucci, fino ad arrivare alle 4 partecipanti che hanno abbandonato il corso e, soprattutto, delle 5 ragazze che hanno partecipato alle riprese a luci rosse, compresa la voce che in TV ha accusato Siffredi di presunte violenze, abusi e imbrogli.
Come sottolinea il magazine MOW (mowmag.com), pare dunque singolare la scelta deontologica che la collega giornalista professionista ha effettuato per la propria inchiesta in TV, ovvero che non abbia nemmeno eseguito una semplice ricerca sul Web per controllare i fatti e le eventuali fonti giornalistiche pregresse che avessero eventualmente già eseguito una cronaca durante i due anni precedenti alla messa in onda del proprio programma di intrattenimento TV.
Ma, per un ironico contrappasso mediatico, il motivo di tali singolare scelte editoriali, sembra essere suggerito direttamente dalla viva voce di Davide Parenti, fondatore del popolare programma d’intrattenimento e da 28 anni “papà” de Le Iene. Intervistato a pagina 29 dal settimanale TV Sorrisi e Canzoni, nel numero attualmente in edicola, Davide Parenti dichiara quale mestiere sognava di fare da bambino: “Il giornalista. Evidentemente non ho studiato abbastanza”.


