L’intero Paese ogni estate viene devastato da incendi boschivi per mano criminale ma anche per l’incuria dell’uomo. I fenomeni per le più alte temperature è presente maggiormente nel mezzogiorno d’Italia, dove anche l’incuria gioca un ruolo fondamentale. La Sicilia è stata sfregiata dai roghi che hanno interessato diversi territori e in particolare quelli della provincia di Trapani, da Custonaci a Calatafimi dove le fiamme hanno raggiunto il centro abitato minacciando le abitazioni, e inoltre per il secondo anno consecutivo gli incendi hanno colpito l’isola di Pantelleria, “la perla nera del Mediterraneo”, provocando gravi danni all’ecosistema e minacciando anche qui le abitazioni con la fuga precipitosa di turisti e isolani.
Un vero dramma quello degli incendi, alberi secolari andati in fumo in poche ore, una storia fauno paesaggistica cancellata per sempre. Serviranno anni e anni per ricostruire l’habitat naturale e far ritornare a vita quello che è stato perso. Una catastrofe ambientale che inciderà successivamente con effetti devastanti in corso di fenomeni meteorologici estremi, con frane , smottamenti, e allagamenti.
Del resto la natura ripaga con la stessa moneta. Infatti proprio in queste ore diverse località del Paese sono devastate da trombe d’aria, forti precipitazioni piovose, frane, allagamenti, interruzione delle vie di comunicazione, interruzione dell’energia elettrica, Alla fine di questa emergenza si calcoleranno i danni e inizieranno le solite accuse e i rimpalli di responsabilità mentre i partiti alle prese con “la fiamma” del simbolo della fascio pesciaiola della Garbatella faranno da sfondo a quel panorama spettrale di cenere e di alberi scheletriti divorato da altro genere di fiamme. Tutto ormai è desolazione e la Sicilia continua ancora a bruciare e a pagare come il resto del Paese le scelte scellerate della politica.
Dott. Paolo Caruso



