l gabinetto del primo ministro Benjamin Netanyahu ha votato – nelle prime ore di oggi – a favore di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che prevede la liberazione degli ostaggi israeliani ancora trattenuti in cambio di prigionieri di sicurezza palestinesi e la cessazione dei combattimenti. L’approvazione è arrivata nonostante le forti obiezioni dei partner della coalizione di estrema destra del premier. Lo ha annunciato l’ufficio di Netanyahu senza fornire il conteggio dei voti. Il Times of Israel afferma comunque che l’accordo ha incontrato l’opposizione del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, del ministro del Negev, della Galilea e della Resilienza nazionale Yitzhak Wasserlauf e del ministro del Patrimonio Amichay Eliyahu del partito di estrema destra Otzma Yehudit.
Anche il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e il ministro degli Insediamenti e dei Progetti Nazionali Orit Strock del partito Sionismo Religioso hanno votato contro l’accordo, mentre il ministro dell’Immigrazione Ofir Sofer, anch’egli membro del partito, ha votato a favore. Rivolgendosi al governo, Netanyahu ha affermato che Israele “sta per ottenere” il ritorno dei suoi ostaggi. “Abbiamo combattuto in questi due anni per raggiungere i nostri obiettivi di guerra”, ha detto Netanyahu palando in inglese, insieme ai principali collaboratori della Casa Bianca Steve Witkoff e Jared Kushner. “Uno dei principali obiettivi di guerra è la restituzione degli ostaggi, tutti gli ostaggi, vivi e morti. E stiamo per raggiungere questo obiettivo” ha aggiunto il premier israeliano.
Netanyahu ha affermato che Israele “non avrebbe potuto raggiungere questo obiettivo senza lo straordinario aiuto del presidente Donald Trump e del suo team, Witkoff e Kushner. Hanno lavorato instancabilmente con Ron (Dermer, ndr) e il suo team, il nostro team. E questo, insieme al coraggio dei nostri soldati, nell’entrare a Gaza e nell’unire la pressione militare e diplomatica che ha isolato Hamas, credo ci abbia portato a questo punto”. Witkoff e Kushner hanno contribuito a mediare le trattative per l’accordo ed entrambi hanno partecipato alla riunione del gabinetto che lo ha approvato.


