Charlotte Link – Acqua scura – Milano, Garzanti, 2024. 423 p. (272)

0
18

Siamo tra l’Inghilterra e la costa occidentale della Scozia nel nostro tempo, nell’arco di quindici anni, in una piccola cittadina sulle rive del mare

Liam, Adam e Vincent sono tre “balordi” che è meglio non incontrare; il primo – la testa forse più razionale ed assennata, ma non del tutto sana – deve vendicarsi di qualcosa e si allea con il sadico, freddo e imprevedibile Adam, aggregando anche il semi idiota Vincent per realizzare la sua vendetta… e tener fede ad un altro patto/affaruccio con una ragazza …

La violenta vendetta avrebbe dovuto punire un solo uomo, Arlo Millard, un industrialotto sul punto di fallire, ma coinvolge per casualità due famiglie che non si conoscono: i Millard ed i Doucet, compresi i minori con loro in vacanza.

Così sintetizzato questo romanzo sembrerebbe un racconto alla “tenente Colombo”: vi dico subito cosa è successo ed insieme scopriamo come si fa ad incastrare i colpevoli; niente di più sbagliato! Quello che appare è vero solo in parte, la Link ha tracciato una delle trame più brillanti che abbiamo mai lette – pur se in parte a nostro avviso poco credibile – che include numerosi risvolti umani, comportamentali e psicologici di non facile comprensione.
Altri personaggi si aggiungono e contribuiscono a complicare le vicende narrate: Caleb Halem, un ex bravo capo investigatore caduto nella schiavitù dell’alcool, che oggi fa il tassista (e che alla fine si riscatterà a caro prezzo), il dottor Franklin Dawson, uno psicoterapeuta, un certo Graig Ellis che perseguita la figlia maggiore dei Millard, Iris, senza apparente motivo, Tanya, la migliore amica di Iris che scompare improvvisamente mentre sono in vacanza in Francia.

L’intera vicenda sarebbe stata destinata a rimanere un mistero insoluto – nonostante tutto – se non fosse intervenuta la caparbia ed ostinata, acuta ed intuitiva – che pagherà un pesante tributo personale – investigatrice Kate Linville che, a fatica, alla fine riuscirà a spiegare ogni cosa e a fare trionfare la giustizia.

Varie personalità dalle vite apparentemente normali, che in sostanza però tali non sono, nascondono verità e segreti che oscurano la realtà e confondono il lettore; tutto quello che accade in questo romanzo è il frutto di una sola notte di tempesta e di tragedia, di sangue e di sadismo, di cattiveria, scherzi del caso e, soprattutto, evoluzione di comportamenti umani imprevedibili.

In questo thriller abbiamo imparato a conoscere una curiosa malattia che non conoscevamo, ma che è una realtà anche al di fuori del romanzo: la “batofobia”, ovvero una forma specifica di fobia situazionale, condizione che si manifesta quando una persona è esposta a situazioni che coinvolgono altezze o attraversamento di ponti, e di cui soffre una delle protagoniste principali. E sarà proprio questa fobia – o meglio le sue conseguenze – che influirà sul comportamento delle due donne che condizionerà l’intero racconto indirizzandolo verso quelle soluzioni dei fatti e dei comportamenti che conosceremo.

Un altro aspetto che influenzerà la trama è legato alla genitorialità, o meglio, al modo di vivere il rapporto coi propri figli, col quale spesso credendo di far bene, si creano traumi molto difficili da superare e da guarire una volta cresciuti.

Charlotte Link è un’affermata scrittrice tedesca di successo (cinque gialli solo con questa investigatrice, Kate), i cui romanzi sono venduti a livello internazionale in oltre 30 milioni di copie tradotti in molte lingue.

franco cortese

Franco Cortese Notizie in un click