Chat con post razzisti e antisemiti, bufera sui repubblicani

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Amore per Hitler, invocazione delle camere a gas per i nemici politici, apprezzamento per la schiavitù, i neri chiamati “scimmie” e “uomini-angurie”: sono solo alcuni dei 28 mila post di una chat di gruppo su un canale Telegram privato tra giovani leader repubblicani, molti seguaci di Charlie Kirk.

A svelarla è stata Politico, sollevando una bufera nel Grand Old Party con dimissioni o licenziamenti immediati degli interessati, che si sono scusati evocando però manipolazioni o vendette di avversari interni.

Le condanne sono state bipartisan, con l’eccezione di JD Vance. Il vicepresidente ha preferito spostare l’attenzione sul candidato democratico alla carica di procuratore generale della Virginia, Jay Jones, e sul suo sms ad un collega in cui diceva che avrebbe preferito sparare all’allora speaker della Camera statale piuttosto che a Hitler e si augurava la morte dei suoi figli. “Questo è molto peggio di qualsiasi cosa detta in una chat universitaria, e l’uomo che l’ha scritto potrebbe diventare il procuratore generale della Virginia”, ha scritto Vance postando su X uno screenshot dell’sms.

Un po’ come quando Donald Trump, dopo gli scontri di Charlottesville nel 2017 in cui un suprematista bianco investì e uccise un manifestante antifascista, disse che i violenti, come le persone perbene, erano “da entrambe le parti”, evitando di condannare i suprematisti e suggerendo un’equiparazione morale con gli antirazzisti.