Che cos’è l’8 per mille?

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poverta

L’otto per mille è la quota di imposta sui redditi soggetti Irpef, che lo Stato italiano
distribuisce, in base alle scelte effettuate nelle dichiarazioni dei redditi, fra se stesso e le confessioni religiose con cui è stata stipulata un’intesa. Ma chi l’ha deciso?

Con la firma del nuovo concordato (18 febbraio 1984) tra l’allora presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi e il segretario di stato del Vaticano Agostino Casaroli si stabilì che il sostegno dello Stato alla Chiesa (studiato dall’allora ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino) avvenisse nel quadro della devoluzione di una frazione del gettito totale Irpef, l’otto per mille appunto, da parte dello Stato alla Chiesa cattolica e alle altre confessioni per scopi religiosi o caritativi.

Viste le numerose vicende giudiziarie che hanno visto coinvolti alti prelati nella gestione dell’8 per mille, tenuto conto che la crisi economica sta rovinando molte famiglie a basso reddito e quelle con pensioni minime, non sarebbe il caso di annullare quell’accordo e destinare l’8 per mille alle fasce più deboli della popolazione?
In questo modo potremo aiutare le fasce sociali italiane più deboli. Ma NON VERSANDO ALLO STATO MA AD UN ENTE PREPOSTO CHE NE GESTISCA LA DISTRIBUZIONE IN MODO TRASPARENTE E STRUTTURATO.

In alternativa, invece di regalare soldi alla Chiesa non sarebbe meglio lasciarli nelle buste paga di pensionati e operai?