E soprattutto contro l’ipocrisia di una certa politica, che in quelle piazze ha anche il coraggio di andarci, per poi fomentare, con le azioni, l’incremento del conflitto, strizzando l’occhio a richieste pericolosissime, quali la No-Fly zone.
Forse qualcuno non ha ancora capito che ciò significherebbe la terza guerra mondiale?
Il resto del mondo sembra dimenticato: solamente negli ultimi giorni ci sono stati attacchi aerei in Yemen, Somalia, Siria, ma non sembra interessare nessuno. Etiopia, Nigeria, Afghanistan, Libano, Sudan, Myanmar, Mali, Libia. I conflitti sono decine, centinaia.
Dovremo manifestare per la pace, per il disarmo, per il dialogo e la convivenza pacifica, piuttosto che tifare per un Paese o l’altro, piuttosto che tifare per un paese o l’altro, piuttosto che incentivare con le nostre azioni questa violenza, questa distruzione, queste morti.
Senza considerare la probabilità, o quasi oserei dire certezza, che magari fra un mese non terrà più conto dell’Ucraina. Il mainstream avrà già puntato ad altro!



