L’amministrazione Trump, oggi riproposta in salsa complottista con Robert Kennedy Jr. alla Sanità, ha fatto ciò che in un Paese civile sarebbe considerato un crimine contro l’umanità: ha tagliato mezzo miliardo di dollari destinati alla ricerca sui vaccini mRNA, mandando all’aria decenni di studi e lasciandoci più vulnerabili di prima.
La tecnologia mRNA, sviluppata in trent’anni di lavoro, ha salvato milioni di vite durante il Covid. Oggi stava aprendo la strada a vaccini contro HIV, malaria, e a cure sperimentali che dimezzano il rischio di recidiva nel melanoma. Ma tutto questo rischia di finire nel nulla. E non è solo questione di fondi. L’amministrazione americana ha abbandonato l’OMS, fermato i progetti dell’USAID, e bloccato trial clinici su vaccini innovativi. Un arretramento scientifico folle, che non ha alcuna giustificazione se non l’ideologia e l’ignoranza.
E mentre gli USA affossano la ricerca, in Italia si dà spazio ai ciarlatani.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha nominato nel NITAG, l’organismo tecnico sui vaccini, due noti No Vax: Eugenio Serravalle, che ha collegato i vaccini alla morte in culla e Paolo Bellavite, che durante il Covid ha sconsigliato i vaccini e promosso l’omeopatia, senza nemmeno essere medico iscritto all’Ordine.
Un insulto alla scienza.
Un’offesa a chi ha lavorato in prima linea nella pandemia.
Non stupisce che una professionista stimata come Francesca Russo, responsabile della prevenzione in Veneto, si sia dimessa.
Ma sia chiaro: non è lei a doversi dimettere
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Chi dovrebbe andarsene è Schillaci, che ha svenduto la salute pubblica per compiacere i peggiori ambienti del negazionismo antivaccinista.


