All’evento, che ha segnato il ritorno del pubblico e degli operatori del settore all’evento dopo le limitazioni imposte dall’emergenza Covid, hanno partecipato circa 2.000 persone.
La guerra in Ucraina preoccupa, in Russia 5-8% vendite
La guerra in Ucraina “indubbiamente ci preoccupa, perché la Russia per alcune aziende è un mercato molto importante. Per la denominazione rappresenta dal 5 all’8% delle vendite, che per il Chianti si traducono in numeri importanti”. Lo ha sottolineato all’agenzia Dire il presidente del Consorzio
Vino Chianti, Giovanni Busi, nel corso dell’Anteprima 2022 – Chianti Lovers e Rosso Morellino, organizzata ieri alla Fortezza da Basso di Firenze.
“Con la chiusura dei codici Swift le aziende, praticamente, non possono più incassare e quindi diventa difficile andare a vendere anche se il mercato, in questo momento, comunque sta chiedendo Chianti. Onestamente so che stanno giocando un po’ su società che non sono in Russia, ma dislocate in altri Stati, quindi probabilmente il commercio può andare avanti. Però un rallentamento delle vendite ci sarà sicuramente”.
Per le aziende costi aumentati 10-15% su bottiglia
L’impennata dei costi energetici, e di conseguenza dei materiali, “incide tanto sulle aziende”. Molto più dei problemi segnalati sull’export per via della guerra in Ucraina. “Indubbiamente incide sui costi, ma impatta di più sulla logistica: trovare tutto quello che noi chiamiamo ‘il secco’, come le bottiglie o i tappi, è difficile”. Così, una volta intercettato “diventa complicato dire di no a certi aumenti” altrimenti “non mandi via la merce. Voglio dire, siamo obbligati ad assorbire questi aumenti, che per noi si aggirano tra il 10 e il 15% del prezzo di vendita della bottiglia”. Il meccanismo lo ha spiegato all’agenzia Dire il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, nel corso dell’Anteprima 2022 – Chianti Lovers e Rosso Morellino, organizzata ieri alla Fortezza da Basso di Firenze.


