CINEMA, arriva a TRIESTE FILM FESTIVAL l’ACCADEMIA DELLA FOLLIA: da Basaglia a GO!

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TRIESTE – Matt-attori teatrali: un caso tuttora unico in Italia, una storia nata nella Trieste di Franco Basaglia, tanto longeva e vitale da essere perfettamente attuale, anzi contemporanea.

È l’Accademia della Follia, la compagnia teatrale fondata da Claudio Misculin nel 1982, all’indomani della chiusura dei manicomi. Per oltre quarant’anni anni Claudio Misculin è stato il maestro, il condottiero, la guida del suo gruppo di “matti di mestiere e attori per vocazione“, quella che lo psichiatra Franco Rotelli – “erede” di Franco Basaglia, supporter storico dell’Accademia della Follia – ha definito come “uno degli elementi più pregiati dell’esperienza basagliana”: non un’iniziativa fra le tante di teatro-terapia, ma una compagnia di persone che hanno scelto di rivendicare il proprio disturbo mentale e di condividerlo in scena: per uscire dallo stereotipo della “malattia”, sperimentando l’identità di “attori” professionisti: la fatica e la professionalità, il training le prove e le tournée, presentarsi davanti al pubblico superando e abbattendo la condizione univoca di “malato”, proclamando l’importanza della nostra porzione di “follia” in una società che rifugge tutto quello che sembra allontanarsi dalla norma e conquistando una possibilità di vita, di lavoro e dignità.

A cinque anni dalla morte del suo demiurgo Claudio Misculin (mancato il 20 settembre 2019),  per la prima volta un film racconta la storia dell’Accademia della Follia: scritto e diretto dalla regista Erika Rossi, nota per le produzioni cinematografiche e teatrali dedicate alla Trieste di Basaglia, Noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza” sarà presentato in prima a Trieste Film Festival 2025, evento speciale domenica 19 gennaio (ore 11, Teatro Miela).

Alla proiezione interverranno, con la regista, gli attori dell’Accademia della Follia e le fondatrici storiche Angela Pianca e Cinzia Quintiliani. Il film, che arriva a Trieste dopo l’evento di anteprima a Perugia in occasione del PerSo Film Festival, valso il Premio del pubblico, è una produzione Ghirigori/Accademia della Follia con il sostegno del Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e con il contributo di FVG Film Commission – PromoTurismoFVG. Il tour nazionale del film partirà da Bergamo (Cinema Lo Schermo Bianco), il 26 febbraio 2025.

«Siamo felicissime – dichiara la Presidente di Alpe Adria Cinema e General manager del Trieste Film Festival Monica Goti – che Erika Rossi torni nuovamente al Festival, dov’è di casa, con un nuovo documentario che scaturisce da quella straordinaria avventura nata all’interno dell’universo basagliano, all’insegna dell’inclusività e della terapia tramite la creatività: l’Accademia della Follia.

Un doveroso e sentito ritratto del suo “matt’attore” principale, Claudio Misculin, che ha dato vita a una compagnia teatrale che gli è sopravvissuta, e dei suoi tanti compagni di viaggio.

Un film che secondo la tradizione del festival racconta la figura di un artista controcorrente, la cui storia è parte fondamentale della storia culturale della nostra città».

L‘Accademia della Follia non poteva trovare le sue radici che a Trieste, e in un periodo “speciale”: gli anni entusiasticamente “rivoluzionari” di Franco Basaglia. Ma questa realtà unica e innovativa ancora oggi (r)esiste, a oltre quarant’anni dal suo concepimento e proiettata con entusiasmo nel 2025 con il tour dello spettacolo Quelli di Basaglia … a 180°, attesa per una sequenza di eventi nel programma ufficiale di GO! 2025 Capitale Europea della Cultura, l’Accademia della Follia dimostra la sua vitalità e la sua “necessità” nel nostro tempo.

Il titolo del film è un omaggio allo psichiatra e saggista Franco Rotelli, scomparso nel marzo 2023, che Misculin e i suoi matt-attori definivano il loro «papà psichico». L’Accademia della Follia trova le sue origini negli anni ’70 a Trieste, nell’ambito della rivoluzione basagliana, ad opera di Claudio Misculin, regista, attore e mattattore, Misculin ne diviene uno dei primi comunicatori attraverso il suo teatro sperimentale, che mette in scena brandelli delle storie di vita delle persone che hanno vissuto il manicomio e la sofferenza del disturbo mentale.

Claudio in quarant’anni riesce a costruire una realtà unica e innovativa: «la follia che ognuno di noi possiede è una risorsa e fa parte della vita di tutti. Non si può vivere dentro la grata della realtà senza rinunciare ad una parte di sé», spiegava. La sua storia umana e artistica, e quella dei suoi matt-attori, viene restituita nel film attraverso un ricco archivio di immagini inedite di decenni di laboratori, spettacoli e film provenienti in gran parte dall’Archivio privato dell’Accademia della Follia, tuttora per lo più inedito, dal Centro di Documentazione del Parco di San Giovanni e dall’Archivio Privato di Mauro Felluga, per molti anni operatore alla camera e collaboratore di Claudio Misculin, oltre che fondatore di Radio Fragola.

Da luglio 2022 l’archivio di Claudio Misculin e dell’Accademia della Follia è ufficialmente tutelato e riconosciuto di «grande valore culturale ed elevatissimo valore sociale per la storia nazionale» dalla Sovraintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia – Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Nel film scorrono le voci di chi ha condiviso con Claudio Misculin una parte del suo lungo percorso edella sua ricerca tra Teatro e Follia: ci sono le testimonianze e i ricordi di Giuliano Scabia, lo scrittore poeta e drammaturgo che ha vissuto gli accadimenti della Trieste di Franco Basaglia e condiviso molti progetti teatrali con Claudio Misculin; di Angela Pianca, la psichiatra arrivata giovanissima a Trieste e co-fondatrice con Misculin del Velemir Teatro e quindi dell’Accademia della Follia.

Dell’attrice Cinzia Quintiliani, moglie di Claudio Misculin e al suo fianco anche in scena; della regista Antonella Carlucci, che continua a lavorare con l’Accademia della Follia, della danzatrice e coreografa Sarah Taylor, del regista Maurizio Del Soldà.

Ci sono video frammenti d’archivio che vedono protagonista Franco Rotelli, la scrittrice Dacia Maraini che aveva firmato il testo teatrale La stravaganza portato in scena dall’Accademia della Follia in una produzione del Rossetti, e Milena Gabanelli, che a Report aveva accolto e intervistato Claudio Misculin. Direttore della fotografia è Daniel Mazza, firmano il montaggio Beppe Leonetti ed Erika Rossi.

Le musiche sono di Bianca D’aponte, Clem Leek, Velemir Dugina e di Alfredo Lacosegliaz, del quale è valore aggiunto un brano totalmente inedito.