Al momento nessun problema di forniture dalla Russia: il flusso “è il più alto mai registrato in tempi recenti e costante in tutta Europa. Anzi si è sollevato una riflessione sul fatto che l’Europa sta continuando ad acquistare gas e questo porta a pagamenti di 1 mld di euro al giorno con implicazioni che vanno oltre il sistema energetico”. Esordisce così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani parlando in Aula al Senato sulla strategia del governo riguardo al caro prezzi della benzina e al caro energia in generale.
. Dal punto di vista delle infrastrutture di importazioni abbiamo un sistema resiliente soprattutto rispetto agli altri Stati membri. Il Tag in cui passano i 29 mld di mc dell’ultimo periodo dalla Russia circa il 40% del nostro import, TransitGas che permette l’importazione del gas dal Nord Europa, e collega il prezzo di gas all’ingrosso italiano al TTF. Attualmente trasporta il 3% del nostro gas 3,3 mld di mc ma potrebbe arrivare a 12 anche se non riceviamo molte forniture perché in un momento come questo tende a internalizzarle”.
C’è poi il TransMed “che importa gas algerino, il 29% del nostro fabbisogno più di 21 mld di mc e potrebbe arrivare a 27 mld – ha aggiunto il ministro -. Poi il GreenStream che importa gas prodotto in Libia e trasporta 3,2 mld di mc cioè circa il 4%. Infine il Tap con il gas azero che trasporta il 10% del nostro gas pari a 7 mld mld di mc e potrebbe arrivare a 8,5. I tre rigassificatori garantiscono il 13% del fabbisogno per circa 9,8 mld di mc ma potrebbero arrivare a 16. Di questo sistema fa parte anche la serie di giacimenti di stoccaggio che per bilanciare i consumi dispone di 18 mld di mc di cui una parte strategico circa 6 mld producibile solo in caso di emergenza prolungata e il resto a disponibilità dei traders”



