Cobolli, la stagione della svolta: il papà-coach racconta Flavio tra musica, emozioni e nuove sfide

0
8

La Laver Cup come punto di partenza e non come traguardo. È questo lo sguardo di Stefano Cobolli, papà e allenatore di Flavio, oggi numero 25 del ranking ATP. Da San Francisco, dove ha seguito il figlio nell’evento che mette a confronto Europa e Resto del Mondo, Stefano ha raccontato ad Adnkronos quanto sia stato speciale condividere lo spogliatoio con campioni e capitani che hanno scritto la storia del tennis. Un’esperienza unica, utile a prendere consapevolezza del livello raggiunto e da trasformare in motivazione per il futuro.

La stagione 2025, però, non era iniziata nel migliore dei modi: otto eliminazioni al primo turno avevano fatto temere il peggio. Poi la reazione. Prima il trionfo ad Amburgo, il primo titolo ATP in carriera, e poi una serie di vittorie pesanti che hanno segnato la crescita del romano. “È stato in quel momento che ho capito quanto fosse forte anche mentalmente”, ha ammesso il papà-coach.

In un percorso segnato da momenti difficili, anche la musica ha avuto un ruolo inatteso. Stefano ha iniziato a introdurre playlist negli allenamenti per stemperare tensioni e restituire serenità al figlio: dall’inno della Roma al rock anni ’70, fino a Cicirinella teneva teneva, brano popolare romano diventato rito scaramantico e colonna sonora delle loro giornate di lavoro.

Essere padre e allenatore allo stesso tempo non è semplice. Con Flavio, a differenza degli altri allievi, non sempre si può parlare apertamente: “A volte basta uno sguardo, altre volte serve un filtro, per questo nello staff c’è un collaboratore che in certe situazioni passa i messaggi al posto mio”. Il vantaggio, però, è evidente: conoscerlo in ogni sfumatura, sapendo distinguere quando spronarlo e quando invece lasciarlo tranquillo.