Le bombe sui terminal di grano di Odessa distruggono la concorrenza e puntano a consolidare il ruolo di maggiore esportatore mondiale di grano della Russia che, con ampie scorte, nel 2022/23 dovrebbe esportare 45,5 milioni di tonnellate
E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che le principali destinazioni sono il Medio Oriente, il Nord Africa, e l’Asia centrale, dopo lo stop all’accordo Onu per il transito del grano ucraino nel Mar Nero.
La Russia – sottolinea la Coldiretti – ha registrato un nuovo raccolto record di 153-155 milioni di tonnellate di cereali tra i quali il raccolto di frumento dovrebbe attestarsi a 85 milioni di tonnellate che ha riempito i silos con difficoltà per i produttori agricoli russi per portare la loro produzione sui mercati internazionali a causa delle restrizioni internazionali. Egitto, Iran, e Algeria sono tra i Paesi che dipendono maggiormente dal grano russo.
In Ucraina al contrario, considerata storicamente il granaio d’Europa, la produzione di grano dovrebbe registrare, nel 2023/24, un notevole calo, a causa della guerra con la Russia, con il raccolto che dovrebbe -precisa la Coldiretti – attestarsi a quota 17,5 milioni di tonnellate, il livello più basso da oltre un decennio.


