La cronaca, di casi recenti e non solo, è piena.
Alcuni degli ultimi sono avvenuti lo scorso ferragosto a Tigullio, dove sei ragazzini sono stati ricoverati al pronto soccorso di Lavagna per altrettante intossicazioni da alcool: tre di loro erano arrivati in stato di coma vigile. Poco distante, sul lungomare di Rapallo alle 4 del mattino, è stata trovata una ragazzina già in coma etilico. Sempre un’adolescente di 13 anni è stata protagonista di un episodio simile alla marina di Torchiarolo, in provincia di Brindisi, dove è stata trovata priva di sensi e soccorsa forse dopo aver partecipato ad una festa in spiaggia a base di alcool.
Che sia un utilizzo occasionale o meno, l’allarme lanciato da varie strutture ospedaliere tra cui, l’ultima in ordine di tempo, dal Bambino Gesù, parlano di un pericoloso aumento di casi tra ragazzi sempre più giovani: “Arrivano casi di coma etilico a 12 anni, overdose a 15”. Come viene riportato da Repubblica in un articolo dedicato all’argomento, sono spesso i genitori a portare i loro figli in condizioni definite senza mezzi termini come “disastrose”.
In circa due mesi 24 minori sono stati ricoverati presso il polo ospedaliero romano, circa uno ogni due giorni. Un numero nettamente più alto rispetto ai mesi in cui gli istituti sono aperti. Sebastian Cristaldi, responsabile del pronto soccorso, ha dichiarato come, al di là del numero in aumento, quello che colpisce è l’età dei giovani che fanno abuso di drink e sostanze stupefacenti: “Molti tra coloro che arrivano sono poco più che bambini, in queste settimane sono arrivati anche 12enni in stato soporoso dopo aver abusato degli alcolici o 15enni che hanno consumato grandi quantità di cocaina”.
Su 24 accessi, 16 sono stati in queste settimane per l’alcool, consumato per strada, nelle zone centrali romane dove di notte si attiva la movida: “Al netto dei 12enni, mediamente i pazienti che entrano in pronto soccorso con sintomi legati all’intossicazione alcolica hanno tra i 13 e i 16 anni”. Ancora peggio per chi ha aggiunto bevande a base di caffeina: “In questo caso – prosegue Cristaldi – l’effetto del primo viene contrastato dalle seconde e così da mantenersi in uno stato di vigilanza”. Si ritardano, così, gli effetti dell’abbuffata alcolica.


