Come previsto, mancano 9mila borse di specializzazione

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A fronte degli oltre 25mila laureati in medicina che si sono iscritti al test di ammissione per le scuole di specializzazione, svolti ieri, sono poco più di 14mila le borse stanziate dal Governo, incluse quelle regionali. Sono quindi oltre 9mila i laureati in medicina a cui viene negata, dopo 6 anni di studio, la possibilità di specializzarsi, perché non si trovano i soldi.

Nell’anno della pandemia, nell’anno in cui il Parlamento ha approvato 105 miliardi di scostamento di bilancio. È semplicemente uno scandalo, che Azione ha denunciato il 6 maggio, 4 mesi fa, proponendo di eliminare l’imbuto formativo, finanziando almeno 22mila borse di studio. Invece eccoci qui, con il più grande imbuto formativo della storia. Dopo i caroselli dei giallorossi per il Recovery Fund e i risultati delle elezioni, si torna alla realtà e ricompare l’incapacità gestionale e l’assenza di una visione che contraddistinguono l’esecutivo.

La prossima volta che il Presidente del Consiglio o qualche Ministro dicono che non ci servono i 36 miliardi il MES vorrei che lo dicessero in faccia ai 9mila laureati in medicina a cui hanno negato la possibilità di specializzarsi, spedendoli nei fatti all’estero. Oltre che agli italiani, che devono aspettare in media 8 mesi per una visita oncologica e 16 mesi per una mammografia.