L’Ucraina non è sola: fermare l’aggressione, per non sacrificare altre vittime”
Oggi resiste l’Ucraina, domani l’Europa intera”
La guerra in Ucraina continua a ricordarci ogni giorno quanto fragile sia la pace e quanto gravi siano le conseguenze dell’aggressione di un regime che non conosce limiti.
Il popolo ucraino combatte per la propria libertà, la propria dignità e la propria sovranità. Chiedere loro di cedere territori in cambio di una finta pace non è soltanto inaccettabile: è un insulto alla memoria delle vittime, al dolore delle famiglie e al futuro delle nuove generazioni.
La richiesta di compromessi territoriali, avanzata sotto ricatto dalle armi, non deve essere considerata una via d’uscita. È una resa morale e politica che l’Europa non può permettersi. Ogni concessione a Putin, equivarrebbe a legittimare l’invasione e a incoraggiare nuove aggressioni.
L’Europa e la comunità internazionale hanno il dovere di stare dalla parte dell’Ucraina, senza “se” e senza “ma”. Non per uno slogan, ma per un principio: difendere chi è stato aggredito, proteggere il diritto internazionale, impedire che il sopruso diventi norma.
La resistenza del popolo ucraino non è soltanto una battaglia nazionale: è la difesa di valori universali, di un ordine mondiale basato sulla giustizia e sul rispetto reciproco tra i popoli. Per questo le comunità ucraine presenti in Italia ribadiscono con forza: la pace non si costruisce cedendo terre, ma fermando l’aggressore.
L’Ucraina non è sola. Chi crede nella libertà, nella dignità umana e nella giustizia deve continuare a sostenerla.
Perché oggi è l’Ucraina a resistere, ma è l’Europa intera a essere in gioco.
cav. Giuseppe Prete cancelliere europeo della WOA




