CON I BUONI SPESA FAVORIAMO PICCOLI PRODUTTORI A KM ZERO E NEGOZI DI VICINATO

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Per i buoni spesa suggeriamo, dove possibile, che le associazioni si rivolgano per gli acquisti dei beni alimentari ai negozi di vicinato e ai piccoli produttori locali, non solo alla grande distribuzione.

Infatti i Comuni, come prevede la stessa ordinanza della Protezione Civile, per l’acquisto e per la distribuzione dei beni possono avvalersi degli enti del Terzo Settore, in particolare quelli attivi nella distribuzione alimentare, come la Caritas Diocesana, la Compagnia delle Opere e altri.

Visto lo stop agli spostamenti e le innumerevoli limitazioni della quarantena, con la chiusura dei ristoranti ci sono numerose piccole e piccolissime aziende locali che non hanno più nessuno che acquista i loro prodotti, spesso di alta qualità.

È quindi auspicabile trasformare il meccanismo dei buoni spesa anche in un circolo virtuoso che venga incontro ai produttori alimentari locali, che stanno soffrendo oltremodo per le chiusure da contagio. Pensiamo alla riduzione dei mercati settimanali, che ha messo ko tante realtà del territorio e rivenditori locali di frutta, verdura, latticini eccetera. In questo modo potremmo rimettere in circolo i loro prodotti, a beneficio della filiera veneta del km zero.

Erika Baldin