Con il Decreto Ponti al Piemonte 135 milioni per 32 interventi

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Sono 32, su un totale di 76 nell’intero bacino del Po, i ponti che potranno essere messi in sicurezza o ricostruiti in Piemonte da qui al 2023 grazie all’assegnazione di oltre 135 milioni di euro.

Le risorse sono contenute nel cosiddetto “Decreto Ponti”, il provvedimento attuativo interministeriale per l’assegnazione a livello nazionale di 250 milioni di euro da parte dei Ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia, con una dotazione di 50 milioni per cinque anni da ripartire tra Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia e Veneto. Il Piemonte ha così ottenuto oltre la metà della somma a disposizione per mettere in sicurezza o ricostruire i ponti classificati come prioritari, in base a requisiti come il livello di sicurezza, il traffico interessato e la popolazione servita.

Per il presidente della Regione, Alberto Cirio, “si festeggia un risultato importante ottenuto grazie alla nostra tenacia: abbiamo sbloccato una situazione di notevole criticità. Siamo particolarmente soddisfatti per il budget destinato al Piemonte, dove storicamente si registrano danni consistenti a causa delle continue calamità atmosferiche e della mancanza di risorse per la manutenzione. Il percorso realizzato per arrivare a questo decreto ha fatto emergere il valore della vicinanza al territorio: sono infatti gli enti locali i veri protagonisti di questo successo, quali depositari della conoscenza di ciò che realmente serve e delle vere priorità, trasmesse poi a noi per fare le giuste pressioni sul Governo centrale”.

L’assessore ai Trasporti e Opere pubbliche, Marco Gabusi, fa presente che “le risorse sono state allocate e siamo perciò sicuri che i lavori potranno essere realizzati. Il decreto attuativo interministeriale per l’assegnazione del fondo, alla cui elaborazione la Regione Piemonte ha contribuito attivamente, è il risultato di un metodo di lavoro che mette al centro gli enti locali, in particolare le Province, che hanno mappato il territorio secondo criteri univoci e condivisi. La Regione è sempre stata al fianco delle Province: siamo riusciti ad ottenere la quasi totalità dei fondi per gli enti locali e solo una parte residuale per Anas, che può godere di altre risorse dirette. Il coinvolgimento delle Province nella mappatura delle infrastrutture prioritarie per il territorio sta portando i suoi frutti: abbiamo finalmente un elenco ragionato e condiviso, che tiene conto non solo dello stato di sicurezza di ogni ponte, ma anche del numero di passaggi dei mezzi e del bacino di popolazione servito. Il ruolo attivo delle Province e degli enti locali non riguarda solo i ponti, ma tutto il sistema infrastrutturale piemontese: stiamo infatti passando alla definizione delle priorità di intervento per tutta la rete stradale piemontese”.
Gli interventi finanziati

La ripartizione dei fondi prevede:

– 66,1 milioni per la Città Metropolitana di Torino per i ponti di Alpignano, Carignano, Ciriè, Robassomero, Inverso di Pinasca, Settimo Castiglione, Strambinello, Verolengo, Verrua Savoia, Vigone Villafranca e Villanova:

– 45,3 milioni vanno al Cuneese per le strutture di Borgo San Dalmazzo, Cardè, Clavesana, Cuneo, Monchiero, Montaldo Roero, Neive e Pollenzo;

– 5,15 milioni sono disponibili per il Vercellese per il viadotto in località Doccio a Quarona (nella foto, da www.notiziaoggi.it) e il ponte sul Po a Trino;

– 3 milioni sono destinati per un ponte sul fiume Bormida ad Alessandria;

– oltre 3,16 milioni sono previsti per un viadotto sul Tanaro e un ponte, sempre sul Tanaro, tra i Castello di Annone e Rocchetta Tanaro (Asti);

– 1,75 milioni serviranno per due ponti sul torrente Cervo nel Biellese.

Rientrano nel provvedimento sette ponti piemontesi gestiti da Anas: si tratta di 10,6 milioni per interventi da effettuare ad Asti, Govone (Cn), Romano Canavese (To), Settimo Vittone (To), Torino, Villadossola (VCO) e Villafocchiardo (To).