CON IL “PACCHETTO MONTAGNA” PRENDONO QUOTA 500 NUOVI AGRITURISMI

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Il Viceministro dell’economia del Governo Rama ha riepilogato i principali strumenti agevolativi racchiusi nel provvedimento approvato una settimana fa dal Consiglio dei ministri su impulso degli onorevoli Blendi Gonxha e Arbjan Mazniku, titolari rispettivamente dei Dicasteri all’innovazione e agli enti locali

Il turismo montano e gli investimenti annessi avranno una forte accelerazione grazie alla più recente norma quadro denominata Pacchetto Montagna e la cui efficacia potrà apportare un duplice beneficio: favorire il ritorno della Diaspora albanese in madrepatria, ponendo fine allo spopolamento, e contribuire alla definitiva destagionalizzazione del turismo nazionale oggi in prevalenza concentrato sulle coste e sulle aree più urbanizzate del Paese delle Aquile.

Lo ha ribadito il Viceministro dell’Economia, Cultura e Innovazione, onorevole Enkelejd Musabelliu: “In senso macroeconomico, l’obiettivo è la ripresa tramite lo sviluppo delle piccole economie locali per migliorare la qualità della vita dei residenti in queste aree, evitando l’eccessiva dipendenza dai redditi derivanti dall’immigrazione, oltre a ripristinare la fiducia dei cittadini nel potenziale delle risorse naturali e culturali di queste aree prioritarie. Il “Pacchetto Montagna” consentirà di acquisire terreni per realizzare stalle, costruire aziende agricole per la coltivazione di piccoli frutti, aumentare la ricettività extra alberghiera, semplificando qualsiasi tipo di investimento in questa direzione”.

Blendi Gonxha e Arbjan Mazniku, Ministri all’economia e agli enti locali

Si punta alla creazione di “almeno 500 agriturismi nelle zone di alta quota, perché ciò porterà a uno sviluppo straordinario di tutto il vasto indotto geografico, facilitando i procedimenti per acquisire i titoli proprietari e possessori e per poter quindi dare seguito alla realizzazione delle corrispondenti strutture ricettive e agro-artigianali che potranno contare su contestuali misure di stimolo fiscale applicabili ai primi 500 enti che investiranno nelle zone montane per un periodo di dieci anni nel quale non dovranno versare l’imposta sugli utili, quella sulle infrastrutture, l’imposta sugli immobili e l’Iva”, ha aggiunto il Viceministro.

Rispondendo a una precisa richiesta degli osservatori internazionali e dell’Unione europea, il progetto di legge “mira a risolvere il problema dei terreni nelle zone rurali in quota: generalmente si tratta di terreni demaniali poiché non è mai stato presente un certificato di proprietà. La norma approvata dal Governo darà pertanto la possibilità di riconoscere i documenti precursori dello Stato albanese dai tempi anche in maniera molto risalente. Così, sebbene l’immobile in questione non possa essere iscritto a ipoteca, beneficerà di una prova documentale che legittimerà progetti di successiva valorizzazione. Gli atti possessori, che verranno prodotti ai sensi della normativa sul Pacchetto Montagna, legittimeranno la possibilità, per i cosiddetti proprietari non effettivi, di ottenere un mutuo bancario piuttosto che un permesso edificatorio”, ha sottolineato il Viceministro, ribadendo il ruolo centrale in capo ai sindaci e agli amministratori comunali, i quali “avranno il compito di indicare al Ministro, titolare della delega agli enti locali, le aree prioritarie di sviluppo che verranno deliberate come tali dal Consiglio dei Ministri. L’agenzia nazionale del catasto avvierà in parallelo le procedure di registrazione, mentre i privati, come proprietari non effettivi, potranno richiedere il terreno al Comune sulla base di un progetto di valorizzazione”.

Una volta adempiute le fasi procedurali, il Comune redigerà l’elenco degli effettivi proprietari e lo pubblicherà per dichiarare i cittadini aventi diritto, che dopo avere verificato l’assenza di terze opposizioni, e avere ottenuto la ratifica del Consiglio comunale competente, avranno diritto a richiedere un permesso di costruire, sulla cui base potranno recarsi presso il Ministero dell’economia, cultura e innovazione per concludere un contratto di acquisizione a un euro con il vincolo a realizzare l’investimento agrituristico entro e non oltre i successivi tre anni.

Se si considera che ogni agriturismo in media impiega dieci addetti, la piena operatività del pacchetto Montagna può creare fino a 5000 nuovi posti di lavoro diretti nelle aree di entroterra del Paese, ma questo numero, grazie ai benefici indotti, può moltiplicarsi per tre.