L’uomo è stato accusato di caccia illegale, associazione per delinquere e possesso illegale di armi.
Tale condanna, sicuramente pesante, è stata possibile grazie alla legge che il Mozambico ha introdotto nel 2017, che prevede per simili reati una pena minima di 16 anni; questo numero scende a 9 in Zimbabwe, mentre scompare letteralmente in Sudafrica, dove attualmente non è previsto un minimo di anno da scontare per i bracconieri.
Quel che è certo, è che, fortunatamente, è aumentata l’attenzione contro i crimini di natura, che secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per la protezione dell’ambiente sono il quarto mercato illegale al mondo, con un fatturato di circa 190 miliardi di euro. Pensate che questi traffici superano addirittura quello delle armi!
È importante che le autorità non sottovalutino questo tipo di crimini, che portano con sé conseguenze umanitarie indirette per nulla irrilevanti.
Condanna dopo condanna, sembra che la situazione stia finalmente cambiando.



