La produzione di olio di oliva italiana nel 2023/24 dovrebbe attestarsi intorno alle 290mila tonnellate, con un aumento del 20% circa rispetto alle 240.000 tonnellate del 2022. Al Centro-Nord si registrano importanti cali produttivi, mentre al Sud la situazione è migliore ma non è comunque omogenea.
I prezzi alla produzione restano elevati e si dovrebbero attestare tra 915 euro e 925 euro a quintale. Lo ha detto ad Askanews Walter Placida, presidente della Federazione nazionale di Prodotto olio (Fnp) di Confagricoltura.
Sulla raccolta, ovviamente, ha influito e influirà molto la questione meteorologica, spiega Placida: “potrebbe anche essere leggermente inferiore se non dovesse piovere, mentre se piovesse e facesse un po’ meno caldo le rese potrebbero anche aumentare del 15%-20%”. Al momento, le piogge di settembre “non hanno ancora colmato la disidratazione degli ulivi e ci sono difficoltà in raccolta perchè i frutti sono disidratati e gli alberi sofferenti”.
Il dato della produzione italiana, pur se in lieve crescita come previsto anche dalla Commissione europea nell’ultimo rapporto sulle prospettive agricole, si deve leggere nel contesto di un paese che è il principale consumatore di olio di oliva, con 500mila tonnellate annue. “Con una produzione di 290mila tonnellate supereremo di poco il 50% del fabbisogno interno, quindi saremo comunque costretti ad acquistare prodotto sia per il consumo interno sia per le esportazioni”, precisa Placida.



