Confcommercio abbassa le stime sul Pil. Italia, potere d’acquisto 26,5% inferiore a quello tedesco

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Il potere d’acquisto in Italia è del 26,5% sotto quello della Germania

Per Confcommercio, che ha elaborato le sue stime in collaborazione con Thea in vista del Forum annuale che si tiene oggi e domani a Villa Miani a Roma, sulle prospettive di crescita pesano “l’incertezza legata ai dazi, l’instabilità dei mercati finanziari e il timore di una perdita di ricchezza”. La ricerca aggiunge che “sulla debolezza dei consumi incidono anche le basse dinamiche di redditi e salari”. Il divario tra l’Italia e gli altri Paesi europei, soprattutto la Germania, “si spiega in larga parte con le differenze nella produttività del lavoro”. Il prodotto per occupato in Italia “è fermo da trent’anni”. Tenendo conto del costo della vita, si legge ancora nel testo, “il potere d’acquisto degli stipendi italiani resta del 26,5% inferiore rispetto a quello tedesco e del 12,2% a quello francese”. Anche tenendo presente i contributi sociali, che in Italia sono più alti che in Germania e in Francia, “lo scarto, pur riducendosi, resta significativo (rispettivamente, del 16,5% e dell’11%)”.