Per il 2022, le previsioni di Pil e consumi si attestano al +2,5%. La ripresa di consumi e occupazione, però, non si annuncia rapida e resta su livelli inferiori a quelli pre-pandemia, gravata dalle preoccupazioni per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la corsa dell’inflazione ed il costo crescente delle materie prime.
Per questo, come sottolinea in un messaggio il Capo dello Stato Sergio Mattarella: “Centrale rimane, per una economia competitiva, il successo del Pnrr che, affrontando nodi cruciali per la modernizzazione, non può che riflettersi positivamente sulla crescita”.
L’Italia, l’analisi di Confcommercio, resta un Paese a due velocità. Tra il 1996 e il 2019 il Pil reale del Mezzogiorno è cresciuto in termini cumulati solo del 3,4%, quasi cinque volte meno della media nazionale (15,3%) e otto rispetto al picco del Nord-Est (23,8%).


