A seguito dell’avanzamento dei molti progetti intrapresi, in particolare negli ambiti di una transizione ecologica e digitale sostenibile per le attività e i processi industriali, la più rappresentativa realtà categoriale delle Imprese italiane in terra albanese riafferma la diversificata gamma dei servizi sindacali, tecnico amministrativi, di affiancamento nell’adesione a bandi e opportunità nazionali, binazionali ed europee e di proposta, elaborazione e cooperazione normativa e istituzionale volta a migliorare l’ecosistema di riferimento per gli investitori presenti e futuri di ogni merceologia e classe di dimensione
Molto significativi, in special modo, sono stati gli eventi più recenti inseriti, rispettivamente, nell’iniziativa comunitaria transnazionale IPA Interreg e nell’analisi critico propositiva di normative statali e locali, per il recepimento delle raccomandazioni europee, destinate, dalla gestione imperativa della privacy e della sicurezza di utenti, lavoratori e consumatori fino alla responsabilità estesa dei produttori industriali lungo tutto il ciclo dei materiali di scarto e dei rifiuti speciali, a incidere formalmente e nel merito della vita interna delle aziende e nella capacità di relazione delle stesse con i territori circostanti. Passaggi di fondamentale importanza per poter stabilizzare il quadro legale degli investimenti esteri diretti e per massimizzare le possibilità di interscambio di beni, tecnologie e servizi (incluse le fonti energetiche) tra Albania e Unione europea allargata, e che proprio per questo motivo vedono valorizzato il ruolo dell’Associazione di categoria affinché gli adeguamenti a cui sono soggette le aziende si realizzino secondo principi di gradualismo ragionevole e di compatibilità economica e sociale soprattutto nelle fasi iniziali dei cambi di scenario ordinamentale e organizzativo.

La fase autunnale che si è appena avviata, in corrispondenza con l’insediamento del Governo Rama 4 e con l’apertura di pressoché tutti i capitoli e i gruppi di materie oggetto di negoziato per conseguire la piena adesione alla UE entro il 2030, coincide pertanto con una fase costituente complessa ma altrettanto ricca di opportunità per l’inserimento di professionalità, linee di produzione, prodotti e servizi sul mercato albanese, e apre un quadriennio dove il ruolo confindustriale, proattivo assieme ai soggetti e agli interlocutori pubblici diplomatici, ministeriali e territoriali (comprese le università e le scuole tecniche e gli enti di gestione dei parchi industriali e delle zone franche economiche), potrà mettere a disposizione gli strumenti per entrare e crescere nella porta dei Balcani, dove già ora la quota di interscambio espressa dall’Italia si conferma prevalente e crea, lungo il cammino dell’integrazione e adesione alla UE, le condizioni perché tale primato nella bilancia commerciale possa avere un corrispondente connotato sempre più manifatturiero e produttivo.



