E l’Executive Board ha raccomandato a tutte le federazioni di non invitare atleti russi e bielorussi ai tornei e alle manifestazioni sportive. Wimbledon, che è un circolo privato, si è attenuto a questa indicazione. Spetta al governo prendere una decisione. Starà studiando il caso, valuterà la situazione, poi farà una scelta, sono convinto la migliore per il Paese.
C’è una grande voglia degli italiani, donne, uomini e bambini, di proiettarsi verso la ripresa, anche nello sport, dopo due anni terribili condizionati dal Covid. Non ci voleva certo la guerra, questo conflitto che crea dolore, angoscia, ansia, problemi”.
La raccomandazione del Cio – prosegue Malagò al Corriere – è nata dopo che la Russia ha commesso una gravissima violazione, mai successa in era moderna, la rottura della tregua olimpica durante i Giochi paralimpici. Ma ci rendiamo conto? È lì, in quel momento, durante l’evento, che tutti i comitati paralimpici internazionali si schierano al fianco dell’Ucraina, si riuniscono e chiedono che russi e bielorussi vengano esclusi dai Giochi. In caso contrario non avrebbero partecipato alla Paralimpiade”. Il caso è scoppiato.


