Consiglio di Stato: la proroga delle concessioni balneari “non deve essere applicata”

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La norme che hanno disposto la proroga automatica delle concessioni balneari “sono in contrasto” con l’articolo 12 della direttiva europea e, dunque, “non devono essere applicate”. Lo scrive il Consiglio di Stato intervenendo in una questione locale: il Comune di Manduria aveva prorogato al 2033 tutte le concessioni demaniali marittime dietro ricorso di alcune società balneari. Il presidente della sesta sezione del Consiglio di Stato e i suoi consiglieri dicono quanto già noto: “La proroga automatica delle concessioni demaniali marittime in essere si pone in frontale contrasto con la sopra richiamata disciplina di cui all’art. 12 della direttiva n. 2006/123/CE e va, conseguentemente, disapplicata da qualunque organo dello Stato”.

Quindi non solo le norme della legge di bilancio per il 2019 del governo Conte che allungava le concessioni al 2033, ma anche le nuove norme del Milleproroghe del governo Meloni (legge 14 del 24 febbraio 2023) vanno disapplicate da qualunque organo dello Stato perché contrarie alla direttiva Ue, la cui inosservanza dura da anni e ha posto l’Italia sotto procedura d’infrazione già dal 2020.

Il Consiglio di Stato – che già si era espresso con due sentenze nel 2021 – torna a ribadire che non sono possibili altre proroghe, l’Italia è in violazione della direttiva Bolkestein che è autoapplicativa e che punta a favorire la concorrenza soprattutto in quei settori economici dove i beni sono scarsi, come il bene demaniale delle spiagge italiane.