Un viaggio in musica nel manicomio di Volterra e nell’universo creativo e di Nof4
Disco in uscito per l’etichetta Off Récord
Un disco che rievoca storie, immagini, suoni che appartengono a un passato recente, forse dimenticato. É questo il punto di partenza del nuovo disco di Daniele Morelli e Robert Tiso intitolato Consistenza umana, in uscita per l’etichetta OFF Récord, che riporta in vita la storia del manicomio di Volterra rimasto in piedi per circa un secolo fino alla chiusura avvenuta a seguito della legge Basaglia.
Morelli è un chitarrista che ama sperimentare sul suono e uscire fuori dal seminato, mentre Tiso è un cristallofonista, per dirla in breve un suonatore di bicchieri, il migliore sulla piazza, nonché artista vero, puro e senza eguali, capace di generare melodie laddove non ci sono.
Insieme hanno dato vita a una musica inedita, sospesa, riflessiva, ma anche diretta, senza fronzoli, che parte da una comune fonte di ispirazione per narrare qualcosa che fa parte del nostro passato più recente.
Un viaggio onirico, tra sogno e realtà, che parte dalle passeggiate di Morelli intorno a un edificio ormai abbandonato per condurci nel manicomio più grande d’Italia, dove prendono vita ombre, figure e personaggi che l’hanno popolato per più di 90 anni. Su tutti spicca la figura di Nof4, ovvero Nannetti Oreste Fernando, internato per oltraggio a pubblico ufficiale che rimase dentro al manicomio fino alla sua chiusura.
Quest’ultimo è conosciuto per aver inciso una serie di graffiti sugli intonaci delle mura del complesso, con le fibbie delle cinture prese dalla divisa degli internati. Il titolo del disco prende spunto proprio dalla sua celebre frase in cui spiega che anche loro, i malati mentali emarginati dalla società, sono fatti di consistenza umana.
Una testimonianza importante, fondamentale per ricordare il passato e per non dimenticare uno spaccato che fa parte della nostra storia. E il suono che hanno trovato questi due musicisti è senza dubbio quello giusto per immergersi in questo scenario in bilico tra realtà e alienazione, sogno e realtà, passato e presente. Basta lasciarsi trasportare dall’immaginazione e dai suoni per ritrovarsi lì davanti a Nof4 quando tra delirio e lucidità ci lasciava una pagina importante di come eravamo.
Spotify
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