Torinese, 83 anni, professore emerito di diritto pubblico comparato, è stato membro del Parlamento per 18 anni. Ministro dell’Interno, due volte del Tesoro e due volte presidente del Consiglio nel 1992-1993 e nel 2000-2001.
Ha anche presieduto la Commissione internazionale sui Balcani nel 2003-2005 ed è stato vicepresidente della Convenzione sul futuro dell’Europa nel 2002-2003.
Amato come primo atto ha nominato i giudici costituzionali Silvana Sciarra, Daria De Pretis e Nicolò Zanon vicepresidenti della Corte ed ha comunicato l’elezione al Presidente della Repubblica e le altre cariche istituzionali.
Rimarrà in carica circa 8 mesi prima del termine del suo mandato di nove anni.
Amato: elezione diretta del capo dello Stato? Bisogna cambiare il sistema
“L’elezione diretta del presidente della Repubblica non può essere vista come qualcosa che da sola si innesta nel sistema, lasciato così com’è”. Queste le parole del neo presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, durante la conferenza stampa alla Consulta. “Sin dagli anni ’80 e ’90 ho fatto presente che i sistemi costituzionali sono come rotelle in un orologio, e non è detto che una rotella si può prendere emetterlo in un altro e aspettarsi che l’orologio funzioni”, ha spiegato Amato.
L’elezione diretta? “Certo che presenta diversi benefici, tra i quali quello che avviene in un giorno – come ho sentito dire ieri – non in diversi giorni come sta accadendo ora” ma “se si introduce l’elezione diretta cosa succede ai poteri del Capo dello Stato? Sono ancora poteri di garanzia?, ha aggiunto, sottolineando che “in Francia l’elezione diretta porta al presidenzialismo, in Austria sono riusciti a non portare a una politicizzazione, ma è un caso peculiare… Se uno decide questo deve cambiare l’orologio. Forse l’orologio americano al nostro polso è poco adatto, forse dovremmo pensare a quello francese. Ma non può essere vista come qualcosa che da solo si innesta in un sistema lasciandolo così com’è”



