GIALLO 2 – Con questo giallo faremo un salto nel passato della letteratura “noir”, quando era ai primordi – anni ’30 – ’60 del Novecento -, e scrivevano i “maestri” Ellery Queen, Edward Wallace, Rex Stout, Peter Cheney, Erle Stanley Gardner… e tanti altri che sarebbe lungo citare e impossibile parlarne compiutamente; ricorderemo quindi quei tempi per un doveroso omaggio, analizzando sei romanzi di un nome non di primissimo piano, Cornell George Hopley Woolrich, che ha saputo ben rappresentare quel periodo
Questi produceva tante novelle e romanzi in numero tale che la sua casa editrice non poteva stargli dietro, tanto che dovette ricorrere ad altri editori, proponendosi con lo pseudonimo di William Irish.
Questi suoi sei gialli celebri, “storici”, racchiudono una narrazione che non ha nulla da invidiare a quella moderna in tema di “suspence”, di intrighi, di cambiamenti, di acutezza investigativa… pur mantenendo quella sensibilità e profondità di indagine caratteriale dei personaggi degna di scrittori che conoscono bene la natura umana, con le sue debolezze e la sua forza vitale, il senso di giustizia e la imperscrutabile potenza del caso, la psicologia e… la dolcezza del lettore quando riesce a ben sciogliere la tensione della lettura giungendo alla liberazione finale in fondo all’ultima pagina.
In questo secondo romanzo il tema predominante è l’amore, un amore tra un giovanotto onesto e… la moglie di un gangster. Si può immaginare il terribile incubo che vivono i due amanti dal momento in cui decidono di abbandonare l’ambiente del potente boss che, ovviamente, non può tollerare un simile affronto da colei a cui tutto aveva donato (tranne la libertà di scelta!) ed il suo autista (anch’egli per egoistica opportunità assunto).
Dunque Eve, moglie del boss senza scrupoli Eddie, s’innamora, ricambiata, dell’autista di famiglia, Bill, e ad un certo punto decidono di fuggire insieme a Cuba, benché entrambi siano sorvegliatissimi dal torbido e truce segretario del capo, Jordan.
Giunti sull’isola dell’allegria e delle feste, temuta ma attesa, giunge la vendetta: durante una festa, in un locale gremitissimo, una mano ignota infilza il pugnale con il manco di giada appena comprato da Bill in una bigiotteria cinese gestita dall’equivoco Tio Cin, nel fianco di Eve, uccidendola.
Come è potuto succedere? Era incartato quel souvenir, inoltre era ben custodito nella tasca di Bill che non lo ha mai toccato. Pure la polizia, rappresentata dall’agente Acosta, subita accorsa, incolpa lui per le evidenze riscontrate a suo sfavore, nonostante Bill affermi che la testa in giada della scimmietta nel manico che ha comprato era quella che si tura le orecchie, non quella che nasconde gli occhi trovata nel fianco di Eve. Purtroppo la verifica subito eseguita dal venditore afferma il contrario, con il cinese che viene assalito da Bill come spergiuro, ma “carta canta”, la bolletta di vendita conferma la versione del cinese, come pure le copie rimaste in negozio.
Esiste un altro fattore che potrebbe scagionare Bill: un fotografo cubano ha scattato una istantanea proprio nel momento dell’uccisione, forse si può raggiungere la verità se si trova quel fotografo. Ma non c’è più tempo Acosta ufficializza l’arresto e tenta di portare l’autista in commissariato.
Qui arriva il momento delle decisioni importanti… Bill sa che per lui è finita, la lunga mano del boss ha corrotto anche a Cuba e lui nulla può.
Decide perciò una fuga disperata nei vicoletti della città e trova rifugio a casa di “Mezzanotte”, una cubana che odia la polizia e per principio aiuta chi le è contro. Inizia così una lunga collaborazione tra i due per venire a capo della faccenda, con molti rischi, anche della vita, per entrambi, e tra mille difficoltà: il fotografo, Pepe, è irreperibile, scomparso, rapito e forse ucciso; lui non ha mezzi e non conosce la lingua …
Ma poi a Mezzanotte – che parlando si convince dell’innocenza del giovane – viene una folle idea, molto rischiosa, ma è l’unica per poter tentare un approccio alla verità.
Le azioni dovranno svolgersi nelle stanze riservate del locale pubblico – fumeria cinese d’oppio – gestito dall’equivoco Quon; qui dove dopo mille peripezie salterà fuori la verità.
Ma sarà solo Bill a rendere piena giustizia alla morte di Eve, con due omicidi… impuniti!
Franco Cortese Notizie in un click




