Coronavirus, crollano i consumi: all’ orizzonte un “buco” da 50 miliardi

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La chiusura della maggior parte delle attività produttive, escluse quelle considerate essenziali, dovuta alle misure decise dal Governo per fronteggiare l’ epidemia di coronavirus, avrà (e già sta avendo) degli effetti inevitabili sull’ economia italiana. In particolare, se questa situazione dovesse protrarsi nel tempo, le attività del terziario, come commercio, turismo, servizi, trasporti e professioni, rischiano un calo dei consumi che potrebbe arrivare a circa 52 miliardi di euro. Coronavirus, Confcommercio: ”Crollo dei consumi per 52 miliardi” A stimare il ”buco” è Confcommercio , che considera ”realistica l’ ipotesi della riapertura del Paese solo all’ inizio di ottobre”. L’ unico comparto che cresce è quello alimentare con un aumento del 4,2% nel 2020 rispetto al 2019 mentre si prevede un crollo soprattutto per i trasporti (-12,7%), alberghi e ristoranti (-21,6%). In sostanza, in caso di riapertura ad ottobre, l’ Ufficio Studi Confcommercio prevede una riduzione dei consumi di oltre 52 miliardi e un calo del Pil di circa il 3%. In quest’ ultima ipotesi i settori che saranno più colpiti sono: alberghi e ristorazione (-23,4 miliardi di consumi nel 2020), trasporti e acquisto autoveicoli (-16,5 miliardi), cultura e tempo libero (-8,2 miliardi), abbigliamento (-6,6 miliardi). Coronavirus e consumi, il Codacons: ”Nel 2020 -2mila euro a famiglia” Anche il Codacons ha condiviso il grido d’ allarme lanciato da Confcommercio : ”L’ emergenza coronavirus rischia di determinare un crollo generalizzato dei consumi pari a quasi -2000 euro a famiglia , con danni inimmaginabili per l’ economia nazionale”. ‘Allo stato attuale le restrizioni imposte a commercio, servizi, produzione, ristorazione, turismo e trasporti rischiano di determinare nel 2020 una contrazione della spesa pari -1.994 euro a famiglia, con un crollo dei consumi che potrebbe raggiungere quota -6% su anno – spiega il Codacons – La contrazione degli acquisti sarebbe pari a -862 euro a cittadino residente, e coinvolgerebbe in particolar modo i servizi come turismo, trasporti, cultura e ristorazione, settori per i quali il giro d’ affari può ridursi fino a un quinto (-20%); al contrario comparti come alimentari e sanità registreranno a fine 2020 una sostanziale crescita della spesa”. ”Ci attendiamo dal Governo – afferma il presidente Carlo Rienzi – misure concrete ed efficaci in grado di coprire i danni prodotti dall’ emergenza coronavirus perché, senza un adeguato intervento da parte dello Stato, migliaia di attività andranno incontro alla chiusura, con effetti devastanti su Pil e occupazione e il rischio collasso per l’ intera economia nazionale”.