Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, su Radio Cusano Campus, sottolineando che “la ripresa della crescita dei nuovi casi, al momento, non è eclatante”.
Non ci sono ancora al momento evidenti conseguenze a livello ospedaliero, anche se “gli ingressi in terapia intensiva – ha precisato – “si sono sostanzialmente stabilizzati: dal 3 marzo abbiamo raggiunto i 42 ingressi al giorno e siamo rimasti più o meno fermi a quel numero”.
Sulla impennata dei contagi: “Questa risalita dipende da diversi fattori concomitanti: ci siamo rilassati un po’ troppo anche perché le curve mostravano una ripida discesa della quarta ondata; probabilmente comincia a circolare anche in Italia la più contagiosa variante Omicron BA.2; l’inverno sta durando un po’ più del previsto e stiamo meno all’aperto, cosa che ci consentirebbe di ridurre la circolazione del virus per aerosol e, verosimilmente, la protezione vaccinale cala più rapidamente di quello che pensiamo anche in chi ha fatto il booster, come si vede soprattutto nelle persone più giovani”

