Covid, Crisanti: “Serve tracciamento vero”. Tamponi rapidi? Una sciagura averci puntato

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“Bisogna far partire un tracciamento vero, ben organizzato, il più vicino possibile a quello che fanno a Singapore o in Corea del Sud”

Lo dice oggi in un’intervista a Il Messaggero, il microbiologo Andrea Crisanti. “Il tracciamento – prosegue – adesso ha più senso di prima, perché così davvero possiamo mettere il Covid-19 nell’angolo. Non credo che sparirà del tutto, ma potrebbe essere ridotto ad una presenza sporadica come sta accadendo in Gran Bretagna dove hanno 2.000 casi e una decina di decessi al giorno, ma fanno un milione di tamponi ogni 24 ore e hanno ripreso il tracciamento in un modo che io apprezzo molto – sottolinea. Ogni volta che un cittadino inglese entra in un luogo pubblico, ad esempio un cinema o un ristorante, deve comunicarlo a un’app, la loro ImmuniIn questo modo il sistema sanitario inglese è in grado di stroncare tutti i focolai sul nascere. Ripeto, va comunicata la presenza in un luogo pubblico per via elettronica, mentre noi lasciamo il nome e il cellulare dal barbiere su carta scritta – aggiunge. Dobbiamo tornare a puntare sul tampone molecolare che trova il virus nel 90% e passa dei casi. Aver puntato su quelli rapidi è stato una sciagura perché lasciano passare troppi contagiati. L’esperienza dei rapidi non ci lascia niente”.