Questa nuova variante è stata rilevata per la prima volta nel Regno Unito il 19 gennaio scorso, e da allora è stata riscontrata in 637 persone.
Più contagiosa di Omicron 2
“Questo particolare ricombinante, XE, ha mostrato un tasso di crescita variabile e non possiamo ancora confermare se abbia un vero vantaggio di crescita”, ha dichiarato in un comunicato dell’Ukhsca la professoressa Susan Hopkins, consulente medico di riferimento presso l’agenzia sanitaria.
L’Oms precisa che, finché non verranno riportate “significative differenze nella trasmissibilità” del mutante “e nelle caratteristiche della malattia”, XE verrà considerata una variante appartenente alla famiglia Omicron.
L’agenzia delle Nazioni Unite per la sanità continuerà a monitorare questa e altre mutazioni del coronavirus pandemico.


