È la stima preliminare diffusa dall’Istat. La crescita 2021 rappresenta un record storico: dal 1995, anno d’inizio delle serie storiche, non si è mai registrato, infatti, un incremento così alto.
La variazione acquisita per il 2022 è pari a +2,4%. La crescita acquisita è la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno.
La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale, al lordo delle scorte, e un apporto negativo della componente estera netta.
“L’economia italiana – è il commento dell’Istat – registra per il quarto trimestre consecutivo una espansione, seppure a ritmi più moderati rispetto ai periodi precedenti. Anche dal lato tendenziale, la crescita è risultata molto sostenuta, superiore ai 6 punti percentuali. La stima preliminare che ha, come sempre, natura provvisoria, riflette dal lato dell’offerta uno sviluppo ulteriore del settore dell’industria e dei servizi, e un calo in quello dell’agricoltura”. I risultati dei conti nazionali annuali per il 2021 – ha comunicato l’Istat – saranno diffusi il prossimo 1 marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno presentati il 4 marzo.


