“Il #prezzo del grano duro sta diventando un problema nazionale che pesa sempre di più sui consumatori e i produttori. In queste ore mi sono incontrato, a #Foggia, cuore della migliore produzione di grano duro, con alcuni dei maggiori produttori della zona che mi chiedevano un confronto con urgenza. Non posso che condividere con loro le preoccupazioni per una questione che complice la crisi internazionale ed alcuni comportamenti aggressivi di alcuni attori della filiera cominciano ad avere un serio impatto sul comparto, dovuto anche ad alcuni strumenti finanziari. “
“Il prezzo del grano duro italiano, proprio in concomitanza con il periodo della #trebbiatura, è sceso di circa il trenta per cento. Nello stesso tempo continuiamo a comprare grano canadese, con caratteristiche simili ma di qualità inferiore al nostro, ad un prezzo che resta più alto. Per fare due numeri: non si capisce perché se il canadese viene quotato 58 euro al quintale i nostri produttori lo debbano invece vendere al di sotto dei 50 euro. Del resto, il vero prodotto internazionale con cui comparare quello italiano di qualità è il Desert Durum che costa oggi il 30% in più del canadese di prima.



