Ecco l’effetto Meloni
“Un ottimo segnale di fiducia per la nostra economia”, ha detto Giorgia Meloni parlando nei suoi “appunti” pubblicati sui social network, rivendicando anche i risultati ottenuti in seguito alle misure adottate per calmierare il caro energia. La stessa Meloni, intervenendo in videocollegamento a Udine per la chiusura della campagna elettorale per le regionali in Friuli Venezia Giulia, ha rivendicato la scelta del taglio del Reddito di Cittadinanza.
Una scelta criticata e messa in discussione da subito dal governo Meloni, che ancor prima era stata annunciata in campagna elettorale. Detto, fatto: i provvedimenti del governo hanno avuto subito l’effetto. Le richieste sono passate dalle 261.378 del 2022 alle poco più di 90 mila del 2023. Di queste, solo 88 mile erano state presentate a gennaio. A febbraio 2023, dunque, le richieste sono quasi azzerate.
Conseguentemente scende sensibilmente anche la spesa dello Stato. Ad incidere c’è soprattutto l’effetto dissuasione creato dalla scelta del governo. Nonostante il governo abbia stabilito in gennaio 2024 la data di termine del provvedimento, in molti hanno evidentemente deciso di iniziare a guardare altrove.
E insieme al dato del calo delle richieste del reddito, c’è quello della crescita nelle assunzioni. C’è una ripresa del mercato del lavoro. Secondo le rilevazioni della Banca d’Italia, del ministero del Lavoro e dell’Anpal, tra gennaio e febbraio sono stati creati oltre 100mila posti di lavoro al netto delle cessazioni. Un incremento superiore al doppio di quello del bimestre precedente.
Il clima e le condizioni, insomma, stanno cambiando. Numeri che spiegano quello che sta succedendo e a cui il governo Meloni ha iniziato a lavorare da subito, con provvedimenti inequivocabili per gli sgravi fiscali. Finisce l’era delle mance e dell’assistenzialismo, inizia quella del lavoro. Più chiaro di così si muore.


