In un mondo ideale, la sanità non dovrebbe rispondere alla logica del profitto ma essere orientata esclusivamente al benessere delle persone. Per come la vedo io, i farmaci dovrebbero essere prodotti da aziende pubbliche, al solo scopo di curare i malati e alleviarne le sofferenze; l’investimento in ricerca e sperimentazione sarebbe ripagato da un migliore stato di salute della comunità.
La realtà è ben diversa, le aziende farmaceutiche sono prima di tutto aziende e la loro mission è fare profitto, far crescere i dividendi; questo spesso avviene a discapito del benessere dei pazienti e dei servizi sanitari nazionali che ne pagano le spese.
I soldi delle aziende dietro alla vita delle persone
Ecco così che il Lucentis, un farmaco a uso oftalmico distribuito in Europa da Novartis, si trova ancora una volta al centro di una segnalazione dell’Antitrust.
Dico ancora una volta perché il Lucentis fu oggetto della mia prima interrogazione in Commissione Sanità alla Camera, oltre 10 anni fa. Ma prima di proseguire nel racconto facciamo un piccolo excursus sui farmaci e la loro immissione in commercio.
Una molecola su mille
La ricerca farmaceutica è lunga e complessa, solo una piccolissima percentuale delle molecole sintetizzate dai laboratori farmaceutici arriva a superare la sperimentazione preclinica e le tre fasi della sperimentazione clinica. In media, 1 molecola su 5000-10.000 sostanze sperimentate arriva all’approvazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e all’immissione in commercio.
Matteo Mantero



