Al ministro della Difesa, convinto che FdI “deve occupare, dimostrandosi sempre più aperto e inclusivo, anche il centro” consigliamo di rileggere “Il richiamo della foresta” di Jack London. Sia perché convinti che ami le buone letture, sia perché Crosetto ha radici molto diverse (prima la Dc, poi Forza Italia) dalla Sorella e dai fratellastri con i quali ha fondato il partito che oggi guida la maggioranza di governo
Essere conservatori e di centro sono formule indubbiamente suggestive (ancorché alquanto usurate), ma del tutto fuorvianti se usate come lo spot di un prodotto che ha contenuti opposti. Un po’ come promettere ai consumatori vegani una confezione smart di carne in scatola.
Ci dica gentile ministro cosa c’è di così aperto e inclusivo nel partito conservatore che “avevate in mente” se è lo stesso che ha sottoscritto (subìto) il diktat veteroleghista sui migranti: condizioni più rigide per ottenere la protezione speciale con lo stop alla possibilità di convertire lo status in un permesso di soggiorno? Una politica anti-immigrazione che non riduce gli sbarchi e aumenta solo gli irregolari. Una visione, oltre che becera, antieconomica in misura desolante poiché nega lo stesso dibattito aperto sul Documento di economia e finanza secondo cui più immigrazione sarebbe più funzionale a ridurre il debito pubblico. Non pretendiamo certo che Matteo Salvini (oltre alle istruzioni del cellulare) legga anche Paul Krugman, che a lei ministro è sicuramente familiare quando sottolinea come la crescita migliore delle stime negli Stati Uniti si deve soprattutto ai nuovi arrivati
Poiché l’America (proprio come l’Italia) “invecchia e servono più flussi in entrata”. Ma poi non ritiene che quel vagheggiato “centro” – che ci sia ciascun lo dice dove sia nessun lo sa – dovrebbe, in forza della sua collocazione proclamarsi antifascista senza se e senza ma? Quando invece, alla vigilia del 25 Aprile, il massimo sforzo in questa direzione che Ignazio Benito Maria La Russa annuncia è il silenzio. Visto che alla domanda del nostro Giacomo Salvini in merito alla mozione dell’opposizione sull’antifascismo ha risposto: “Sono il presidente del Senato e non prendo posizione”?
Visto che il giorno della festa della Liberazione a Boves (Cuneo) per commemorare l’eccidio di civili innocenti da parte delle SS, accanto al Capo dello Stato, sarà presente lei gentile ministro? Mentre, leggiamo, che la premier “farà un post”?
Allora, onorevole Crosetto, prima di annunciare l’avvento di un “grande partito conservatore”, non sarebbe il caso di verificare perché il richiamo della foresta della destra – quello dell’intolleranza, della diffidenza verso i diritti, quello dell’assenza di parole definitive di condanna del fascismo – continui a influenzare l’azione politica dei suoi Fratelli acquisiti?
Antonio Padellaro


