Crosetto, la Meloni? “È determinata e non ricattabile: per questo comunisti e sinistra Dc la temono”

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È determinata, non ricattabile e non si vende: per questo comunisti e sinistra Dc temono Giorgia. Per questo, e perché sanno che può vincere e diventare premier.

Lo dice, come sempre fuori dai denti, Guido Crosetto, che in un’intervista a La Nazione, torna a indicare le insidie disseminate sul percorso che segna l’ascesa della leader di Fratelli d’Italia, acclarata con l’attendibilità della matematica dei sondaggi e dal risultato accreditato dagli elettori alle urne. Non prima di aver bollato come le solite “fesserie”, il tam tam contro la Meloni, puntualmente ripartito dalle fila della sinistra.

Onestà intellettuale. Libertà di pensiero e di parola. Lucidità d’analisi e capacità di lettura tra le righe, è in questo orizzonte di pensiero e di azione che Guido Crosetto ci ha abituato a recepire le sue riflessioni e ad apprezzarne approccio alla dibattito e capacità di comunicazione.

Ed è sempre su queste coordinate che l’ex parlamentare di Fdi guida argomentazioni e commenti sulle incerte sorti del governo con gli occhi puntati sulle elezioni politiche. Che presumibilmente si svolgeranno nella primavera del 2023, e che vedono il centrodestra ampiamente in vantaggio rispetto ai giallorossi ai blocchi di partenza.

E dunque, ipotecare seriamente la conquista del traguardo alle urne. Il sotto-testo della discussione rimanda dunque a due interrogativi principali, quelli su cui da tempo ormai Crosetto si interroga e dibatte: quale coalizione uscirà vincitrice? E chi sarà il prossimo presidente del Consiglio?