CUNEO-NIZZA: FUTURO MERAVIGLIOSO IN ARRIVO PER LA FERROVIA ITALO FRANCESE?

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Importante convegno infrastrutturale di fine anno ospitato presso il Comune sciistico di Limone Piemonte e coordinato dal Banchiere giornalista Beppe Ghisolfi

Ci sarà un futuro meraviglioso per la ferrovia delle meraviglie? La domanda sorge del tutto spontanea negli stessi giorni in cui viene festeggiata, malgrado un programma di orari e di corse non propriamente agevole per i viaggiatori, la riapertura di una linea transnazionale, italo – francese, abbondantemente ultracentenaria, ma alle sue origini progettata e costruita per essere avveniristica e pertanto tuttora fondamentale per il turismo escursionistico in estate e per quello sciistico e alpinistico in inverno.

Le proposte di rivalutazione e di rigenerazione di un’opera dell’ingegno civile, più recentemente premiata anche dal Fondo ambiente italiano – FAI, sono state al centro della tavola rotonda svolta presso il Comune di Limone Piemonte e coordinata dal Banchiere giornalista Beppe Ghisolfi, conferenza alla quale hanno partecipato il consigliere regionale del Piemonte Paolo Bongioanni, per oltre vent’anni direttore dell’ente turismo del Cuneese, il parlamentare Franco Vazio, il presidente di Visit Piemonte Beppe Carlevaris e Sergio Scibilia al vertice dell’associazione intitolata a Giuseppe Biancheri (deputato del Regno di Sardegna e d’Italia nato 200 anni fa e promotore della linea ferroviaria in oggetto).

Hanno altresì preso parte vari Amministratori locali e Stefano Bisi direttore del magazine economico Espansione.

La ferrovia Cuneo Ventimiglia Nizza si caratterizza per un tracciato lungo poco meno di cento chilometri, che unisce il capoluogo della provincia del sud Piemonte con il capoluogo della provincia ligure più vicina al confine Alpino, passando attraverso il territorio francese, dove a un certo punto forma un bivio che d’altra parte conduce alla capitale della Costa Azzurra.
Purtroppo penalizzato da alcune scelte manageriali del gruppo FS, il collegamento in questione è stato ripetutamente oggetto delle iniziative di sensibilizzazione messe in atto dalla classe politica locale, ma senza i risultati attesi.

Il Professor Ghisolfi, da sempre e in particolare nel ruolo di giornalista, è da oltre trent’anni in prima fila nel sottolineare i ritardi, le carenze e spesso le mancanze infrastrutturali della provincia di Cuneo, ferroviarie aeroportuali e stradali, il cui stato rimane cristallizzato alla condizione degli anni Ottanta e Novanta con un evidente divario rispetto alle garanzie fornite dagli amministratori pubblici di allora così come di oggi.

Adesso sarà la volta buona che il treno – questa volta in senso metaforico – degli impegni arriverà senza eccessivi intoppi sul binario delle realizzazioni?