In passato la musica, molto più spesso di oggi, cantava i valori della dignità di ogni essere umano e della vita, dell’amore e della famiglia. Basti ricordare, per citare solo qualche grande successo, La forza della vita di Vallesi, E tu di Baglioni, In te di Nek sul valore della vita del piccolo nel grembo materno, o più recentemente, Se non ami dello stesso Filippo Neviani, che traduce in musica il manifesto dell’amore vero, ossia l’inno alla carità di San Paolo.
Attualmente invece la stragrande maggioranza delle canzoni mainstream, soprattutto quelle confezionate per i teenager, riducono l’amore al sesso oppure – riprendendo contenuti violenti e osceni – incitano alla violenza, dietro le pretese di un riscatto sociale da rivendicare, come accade in special modo con il genere trap, popolarissimo tra i più giovani.
Nonostante questo anche oggi c’è ancora qualche spiraglio di musica che celebra certi valori e ogni tanto spunta qualche artista che si premura di veicolare i valori autenticamente umani. Pensiamo, infatti, ai recentissimi casi di Simone Cristicchi con il brano Quando sarai piccola e dei Pinguini Tattici Nucleari con Migliore.
L’amore per la mamma
Si è aggiudicato il Premio Sala Stampa – a Sanremo 2025 – il brano Quando sarai piccola di Simone Cristicchi che, a giudizio di molti, avrebbe abbondantemente meritato addirittura di vincere, dati gli applausi e la standing-ovation ricevuti dal pubblico dell’Ariston. Si tratta – avevamo avuto già modo di sottolinearlo – di una canzone dal testo commovente che racconta l’amore puro di un figlio per la sua mamma, che cresce ancor più quando la donna diventa più fragile e vulnerabile fino a perdere il filo dei ricordi. È un brano chiaramente autobiografico che rievoca quanto accaduto drammaticamente nel 2012, a 63 anni, alla madre del cantautore colpita da un’emorragia cerebrale mentre era sola in casa. Luciana si risveglia miracolosamente, ma torna bambina con la memoria, per cui Simone le canta: «Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai». È un invito a riscoprire il senso più profondo della famiglia: essere luogo di amore incondizionato, di cura reciproca e di crescita condivisa. Perché è nella famiglia che si forgia la società, ed è nei gesti quotidiani di amore, soprattutto tra genitori e figli, che si costruisce il futuro di ogni civiltà. Con la vecchiaia, infatti, accade spesso che – quando gli anziani sono accuditi in famiglia e non abbandonati – i ruoli si invertano e i figli diventino custodi dei propri genitori, chiamati cioè a ridonare a mamma e papà tutto l’amore ricevuto da loro in special modo durante infanzia, adolescenza e giovinezza.
Il tributo a Giulia e al piccolo Thiago
«Tramontano le nuvole, ma resterà il sole» – recita invece il testo di Migliore dei Pinguini Tattici Nucleari, alludendo a Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello insieme al piccolo Thiago, che portava in grembo, incinta di sette mesi. Un brano del 2024 che è stato premiato lo scorso luglio 2025 dalla stessa madre di Giulia, Loredana Femiano, la quale ha consegnato alla band il premio Artis Suavitas 2025 cin queste motivazioni: «Sono stata molto colpita dalla canzone. È una carezza, una poesia. In questi due anni abbiamo partecipato a tante iniziative, ma questa resterà per sempre. Ogni volta che ascolto ‘Migliore’, mi tocca l’anima. È stato un gesto bellissimo». D’altra parte, come prosegue il testo del brano scritto e cantato da Riccardo Zanotti:
«Tu dormi bambino, ti avrei dato il nome di un lungo cammino», evocando così anche il piccolo Thiago. Sono infatti state due – non ci stancheremo mai di dirlo – le vittime innocenti uccise da Impagnatiello il 27 maggio 2023: le 37 coltellate inferte a Giulia sono arrivate anche al figlio, provocandone la morte. Le richiama in questo modo la canzone: «Piccola donna che cammini tra le stelle mostri le ferite che nascondi tra la pelle sono trentasette». Alla band dunque il merito di aver saputo con tale brano «abbracciare il dolore più indicibile e trasformarlo in memoria, rispetto e amore. In un tempo che corre veloce e dimentica, hanno scelto di ricordare». E così Giulia Tramontano e suo figlio Thiago, vittime innocenti della violenza umana più efferata, ottengono intanto «un posto eterno tra le note».


