L’inchiesta parte dalla denuncia di un informatico
A svelare il meccanismo, che potrebbe avere vari profili di illiceità, è stato l’esperto di informatica Andrea Mavilla. Secondo quanto accertato per poche decine di euro è possibile ottenere, online, le utenze telefoniche di ministri e personalità pubbliche. E anche utenze private.
Online sarebbero accessibili anche i numeri del capo del Viminale, Matteo Piantedosi, o del numero uno della Difesa, Guido Crosetto. Secondo Mavilla per arrivare a questi dati sensibili non è necessario effettuare accessi nel dark web o in strutture particolarmente complesse, ma bastano semplici ricerche nel web.
Sono almeno otto le piattaforme dalle quali è possibile ottenere questo tipo di dati e informazioni. Si tratta dei cosiddetti portali di lead generation, aree online progettate per raccogliere contatti qualificati (lead) interessati a determinati prodotti o servizi, che poi vengono trasmessi o venduti ad aziende che vogliono entrare in contatto con quei potenziali clienti.
In Procura è arrivata una prima informativa del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia Postale. Gli inquirenti, in questa primissima fase, stanno cercando di risalire a possibili soggetti eventualmente collegati ad aziende che avrebbero raccolto i dati, per capire la liceità dell’acquisizione delle informazioni personali.



