Da più di un anno, però, non fa assolutamente nulla
Per questo, ho scritto una lettera formale alla ministra Calderone per ricordarle un impegno che questo esecutivo ha preso davanti al Parlamento e davanti a 700mila lavoratrici e lavoratori: riconoscere il diritto alla pensione a chi ha versato contributi obbligatori per una vita e oggi si ritrova con zero.
Nel 2024 maggioranza e opposizione hanno votato un ordine del giorno, a mia prima firma, che impegnava il governo a trovare una soluzione. Sono passati quattordici mesi, due leggi di bilancio, decine di provvedimenti economici. Il risultato? Silenzio totale.
Intanto ci sono persone che hanno lavorato diciotto, diciannove anni, che hanno versato contributi veri, ogni mese e che lo Stato oggi tratta come se quei contributi non fossero mai esistiti.
Una ferita alla giustizia sociale, alla credibilità delle istituzioni, alla fiducia dei cittadini.
La politica non serve a nulla se non è capace di correggere queste ingiustizie.
Per questo ho chiesto alla ministra di aprire immediatamente un confronto con Enasarco, di definire una soluzione normativa e di prevedere risorse reali.
Non altri rinvii, non altri annunci, non altre promesse da archiviare in un cassetto.
Il governo si assuma le proprie responsabilità.
I silenti non possono aspettare un giorno di più.


