Da qualche giorno si parla con insistenza dei silenzi di Elly Schlein

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E’ un leit-motiv che comincia a serpeggiare soprattutto nella vulgata mediatica, forse rimasta improvvisamente a corto di notizie e di retroscena
Si dice: Elly parla poco, non interviene nella quotidianità, non sta sul pezzo, centellina le uscite solo quando necessario.
Io dico che è un bene.
Quando l’esercizio della direzione politica si riduce a puro commento della cronaca, si finisce come un Calenda qualsiasi.
Che twitta in maniera compulsiva e quello che vale la mattina non vale più il pomeriggio.
Un segretario di partito parla quando è necessario e se le sue posizioni contribuiscono a muovere cose. Se la politica – e di conseguenza la sinistra – deve riacquisire autorevolezza, meglio qualche silenzio in più che dichiarazioni alluvionali che si trasformano in inutili rumori di fondo.