Da questo 25 aprile parte la primavera italiana per la liberazione dalle politiche belliciste

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Se l’Occidente è in netto e innegabile declino per effetto dell’emergere di un nuovo e ineluttabile ordine multipolare imperniato sulla Cina e sui Brics, che sta ponendo fine a oltre cinque secoli di colonialismo, quella dell’Italia è una decadenza al quadrato. Infatti oltre alla perdita della storica supremazia occidentale paghiamo la nostra altrettanto storica marginalità e subalternità all’interno del campo dominante.

Volano gli stracci. Giorgia Meloni è pateticamente accorsa a baciare la pantofola di Trump implorando un trattamento preferenziale sui dazi in cambio dell’accettazione di ogni richiesta del padrone statunitense (aumento senza precedenti della spesa militare, totale dipendenza energetica, fine o forte ridimensionamento della cooperazione colla Cina, fine dei progetti di transizione ecologica). Ma questa vergognosa sottomissione ai diktat dell’imperatore dell’Occidente non sortirà effetti apprezzabili. Mentre infatti lo stesso Trump è incerto sul da farsi, e comincia a subire i contraccolpi interni di una strategia improvvisata e totalmente demagogica, la resa della Meloni alle sue richieste è altrettanto totale e comporta la definitiva liquidazione di ogni residuo di dignità nazionale senza ottenere in cambio assolutamente nulla.

Il governo Meloni, succube delle dinamiche selvagge del capitalismo e palesemente privo di qualsiasi pensiero autonomo in politica estera, è vittima della sua duplice subordinazione ai capofila della decadenza occidentale. Da un lato deve obbedire a Trump, assecondandone i folli progetti di ripristinare la supremazia statunitense a suon di dazi, alla stregua di armi puntate contro la Cina ma un po’ contro tutto il resto del mondo.

Fabio Marcelli