Nella suggestiva cornice dello Spazio We Gil di Trastevere, si è svolto con grande partecipazione l’evento finale di IKOS, progetto di sensibilizzazione contro il bullismo e il cyberbullismo promosso da Civita di Russo, Vice Capo di Gabinetto della Regione Lazio e Vice Presidente dell’Osservatorio della Legalità e Sicurezza della Regione Lazio.
IKOS nasce dall’omonimo documentario del regista cinematografico Giuseppe Sciarra e si è sviluppato come un percorso di incontri rivolti agli adolescenti del territorio, con l’obiettivo di accendere una riflessione profonda su dinamiche spesso invisibili ma drammaticamente diffuse.
Tra il 2024 e il 2025, presso Spazio-Scena, Sciarra ha presentato alle scuole superiori del Lazio il suo cortometraggio IKOS, un’opera intensa e autobiografica in cui racconta la propria esperienza di vittima di bullismo. Accanto a lui, un parterre di relatori di alto profilo ha arricchito il dibattito: il regista e attore teatrale Enrico Maria Carraro Moda, l’avvocata Rosangela Pisano, il presidente del CNCM (Coordinamento Nazionale delle Comunità di tipo familiare per i Minorenni), Gianni Fulvi e la psicoterapeuta Michela Savino, offrendo punti di vista artistici, psicologici e giuridici sul fenomeno.
Ma IKOS è stato molto più di un ciclo di incontri. È diventato un vero e proprio laboratorio creativo, uno spazio protetto in cui i ragazzi hanno potuto trasformare il disagio in espressione, dando vita a soggetti cinematografici e testi musicali dedicati al bullismo e al malessere giovanile.
Il progetto ha raccolto l’adesione entusiasta di numerosi istituti scolastici e ha portato alla realizzazione di una canzone originale e di un documentario sul “post-IKOS”, diretto dal regista Paolo Colangeli, che racconta il percorso di crescita e rielaborazione vissuto dagli studenti dopo l’esperienza.
Giuseppe Sciarra traccia un bilancio profondamente personale di questo cammino:
“Per me questa esperienza è stata fondamentale per fare i conti con il passato e lasciarmelo definitivamente alle spalle. Con IKOS sono riuscito a rielaborare i soprusi vissuti negli ormai lontani anni ’90, guardando a bulli e bullizzati con uno sguardo nuovo. Ho compreso che non esistono solo buoni e cattivi, ma una zona grigia fatta di fragilità, sfumature e storie complesse. IKOS è stato, per me e spero per molti altri, un atto di consapevolezza, una catarsi, un modo concreto per reagire al bullismo e affinare strumenti reali per contrastarlo.”
Con il suo evento conclusivo, IKOS si conferma un progetto capace di unire cinema, educazione e testimonianza, restituendo ai giovani la possibilità di raccontarsi e di trasformare il dolore in consapevolezza.
Priscilla Nutshell Photographer



