Cantisani, MoVI Movimento di Volontariato Italiano: “Sbagliato non tener conto delle necessità della società odierna: il volontariato cambia e si evolve, non si può conteggiare come 10 anni fa”
Roma -“Secondo i dati ISTAT pubblicati il 29 luglio nel report ‘Il volontariato in Italia – anno 2023’, il 10% di italiani fa volontariato, il numero risulta in calo rispetto al 10 anni fa. Dobbiamo però capire che i tempi sono cambiati e che l’attività di volontariato è cambiata con questi – commenta Gianluca Cantisani, presidente del MoVI, Movimento di Volontariato Italiano. – Conteggiare il numero di volontari nel nostro Paese con gli stessi sistemi di 10, 20 o 30 anni fa, senza tener conto del cambio culturale, sociale e lavorativo che l’Italia ha attraversato, non fotografa nettamente la situazione.
Il volontariato cambia con la società: oggi ci sono tantissime persone che prestano aiuto volontario, magari non più quotidianamente, ma su progetti specifici come è stato per le raccolte di cibo e viveri per i paesi in conflitto o le squadre che si sono formate in occasione di catastrofi ambientali.
Rimane certamente una base necessaria per tutte le nostre attività, chi svolge un servizio quotidiano con le associazioni, onlus o enti.
Rispetto alla società in cui viviamo, chi svolge attività continuativa ha di solito un’età maggiore, come dicono i dati appena pubblicati. Questo dipende principalmente dallo stile di vita dei più giovani che spesso si trovano a combattere con il tempo, non certo dal loro disinteresse per gli altri”.
Per rispondere ai cambiamenti sociali e facilitare l’accesso alle attività di volontariato a più persone, il MoVI sta raccogliendo dati più mirati proprio sulla trasformazione del terzo settore.
Dalla ricerca in tutte le regioni emergerà una fotografia del cambiamento in atto e le proposte di aggiornamento anche legislativo che guardano al futuro del volontariato conservando i principi ispiratori e superando le forme non più sostenibili e non al passo dei tempi che viviamo.
La volontà del Movimento è quella di mettere a disposizione delle istituzioni le proprie competenze e conoscenze in materia per rendere sempre più partecipate le attività di spinta dal basso dei cittadini che devono integrare e completare quelle istituzionali nella gestione dei problemi sociali e più in generale dei territori.
MoVI – La casa comune del volontariato
Il Movimento di Volontariato Italiano è nato nel 1978 su iniziativa di Luciano Tavazza e si organizza in reti territoriali partecipate. Il movimento è al momento composto da 469 soci presenti in undici regioni italiane.
Le reti del MoVI, attraverso un Coordinamento Nazionale, nominano un Presidente Nazionale, che per gli anni 2023-2026 è Gianluca Cantisani.
Il MoVI è attivo in tutti gli ambiti in cui si esprime la gratuità solidale e la cittadinanza ambientale/ecologico, dal ricreativo fino alle forme di attivismo legati ai diritti personali e sociali. Ogni anno il MoVI, attraverso le sue reti, attiva oltre 23mila volontari su tutto il territorio nazionale e coinvolge oltre 250mila persone nelle azioni di volontariato promosse dalle varie reti.


