Dazi, la muraglia cinese funziona: Trump “concede” altri 90 giorni

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Non potendo fare altro, il Presidente degli Stati Uniti firma per altri tre mesi di tregua commerciale: stop ai nuovi dazi fino al 10 novembre

La muraglia cinese funziona. Donald Trump ha firmato all’ultimo minuto un ordine esecutivo che proroga di tre mesi la tregua commerciale con la Cina. Stop ai nuovi dazi fino al 10 novembre, giusto il tempo per tentare di limare divergenze e preparare un possibile faccia a faccia con Xi Jinping entro fine anno. La strategia della tensione, con la Cina, non funziona.

“I rapporti con Xi sono molto buoni”, ha assicurato il Presidente Usa lasciando intendere progressi nei negoziati. In realtà, l’accordo provvisorio era stato imbastito già a luglio in Svezia, ma Trump ha atteso la vigilia della scadenza per concedere la proroga, evitando così il riaccendersi della guerra commerciale che a inizio anno aveva terremotato i mercati globali. Nel frattempo ha colto l’occasione per chiedere a Pechino di quadruplicare gli acquisti di soia americana – “la più robusta”, ha scritto su Truth Social. Il ministero cinese del Commercio ha risposto sospendendo alcune restrizioni sulle esportazioni verso gli Stati Uniti.

La “guerra” era cominciata con tariffe record (145% quelle USA sui prodotti cinesi, fino al 125% quelle di Pechino in risposta) e restrizioni su materie strategiche come i magneti in terre rare.

La tregua di maggio aveva ridotto le imposte doganali (30% quelle americane, 10% quelle cinesi) e riaperto alcuni flussi commerciali. La Cina ha visto finora tutti i bluff di Trump, che è stato costretto a retrocedere. Nel frattempo sua dazi come coltellino svizzero della diplomazia, per chi non si oppone: il vicepresidente JD Vance ha ammesso che anche Pechino potrebbe finire nel mirino, ma la questione è “complessa”.

Il primo mandato di Trump aveva già visto un patto commerciale con Xi – miliardi di dollari di prodotti agricoli americani in cambio di pace temporanea – saltato poi con la pandemia. Ora dice di essere pronto a incontrare il leader cinese, ma solo “se c’è un accordo”. Intanto, nuova tregua.

fonte: Agenzia DIRE www.dire.it