Ricorrendo anche alle risorse del Pnrr. Da mesi Legambiente Lazio e il Circolo di Frosinone “Il Cigno” stanno promuovendo l’idea di realizzare un grande parco fotovoltaico nell’area dell’aeroporto militare “G. Moscardini” di Frosinone in vista del trasferimento in altra sede del 72° Stormo dell’Aeronautica Militare e dell’annessa scuola di volo elicotteristica.
C’è ora un nuovo strumento normativo che riconosce la validità della proposta. L’articolo 20 del “Decreto Energia” varato dal Governo a seguito della crisi in Ucraina prevede che il ministero della Difesa possa affidare a terzi i beni del demanio militare “per installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili”, ricorrendo anche alle risorse del Pnrr. Questa disposizione serve a facilitare l’installazione di moduli fotovoltaici sui tetti delle caserme e sulle coperture dei capannoni a uso militare, con lo scopo di rendere più resiliente l’apparato di difesa nazionale.
Tuttavia, la portata della norma sembra estendersi ben oltre questo obiettivo, in quanto nella definizione di “beni” sono verosimilmente da includere anche le vaste aree non edificate di pertinenza del ministero della Difesa quali ad esempio quelle degli ex aeroporti militari. Significativa è anche la previsione secondo cui l’energia prodotta dagli impianti realizzati ai sensi di questa norma potrà essere utilizzata da comunità energetiche rinnovabili, così come proposto da Legambiente per il sito di Frosinone. Ma è soprattutto l’ultimo comma dell’articolo a rappresentare una novità di grande rilievo, perché permette di rimuovere uno dei paletti che la burocrazia ha sin qui frapposto per ostacolare lo sviluppo delle rinnovabili in Italia.


